Carissimi,
la nuova sezione, costituita interamente dal numero 46, mette in relazione la fede con la preghiera e il Decalogo. Parlando di preghiera la L.F. non può non partire dal Padre Nostro attraverso il quale “il cristiano impara a condividere la stessa esperienza spirituale di Cristo e incomincia a vedere con gli occhi di Cristo. A partire da Colui che è Luce da Luce, dal Figlio Unigenito del Padre, conosciamo Dio anche noi e possiamo accendere in altri il desiderio di avvicinarsi a Lui”. Il Padre nostro è un “concentrato” di tutto ciò che professiamo e che possiamo chiedere a Dio. Gesù stesso ha detto: «Quando pregate non sprecate parole…»(Mt. 6,7). Alla “confidenza” col Padre si associano i dieci Comandamenti, o Decalogo, cioè le “dieci Parole” che ha come “prologo”: “Io sono il Signore Dio tuo”. Per comprendere meglio i comandamenti bisognerebbe mettere al positivo quell’insieme di precetti negativi e farli diventare “indicazioni concrete per uscire dal deserto dell’ “io” autoreferenziale, chiuso in se stesso, ed entrare in dialogo con Dio, lasciandosi abbracciare dalla sua misericordia per portare la sua misericordia”. L’osservanza del Decalogo potrebbe essere definita come l’espressione della gratitudine dell’uomo trasformato dall’amore di Dio e che riceve una nuova luce “da quanto Gesù insegna nel Discorso della montagna”(Cfr. Mt 5-7). Riassumendo gli ultimi “articoli” il Papa dice: “Ho toccato così i quattro elementi che riassumono il tesoro di memoria che la Chiesa trasmette: la Confessione di fede, la celebrazione dei Sacramenti, il cammino del Decalogo, la preghiera. La catechesi della Chiesa si è strutturata tradizionalmente attorno ad essi, incluso il Catechismo della Chiesa Cattolica, strumento fondamentale per quell’atto unitario con cui la Chiesa comunica il contenuto intero della fede, « tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede ».[46] Andiamo avanti e apriamo un’altra sezione: “L’unità e l’integrità della fede”: “L’unità della Chiesa, nel tempo e nello spazio, è collegata all’unità della fede: « Un solo corpo e un solo spirito […] una sola fede » (Ef 4, 4-5)”. Se all’uomo di oggi può sembrare realizzabile un impegno comune (p.e. la salvaguardia del nostro pianeta), risulta più difficile concepire un’unità nella stessa verità in quanto può sembrare che una unione del genere si opponga alla libertà di pensiero. La L.F. dice: “L’esperienza dell’amore ci dice invece che proprio nell’amore è possibile avere una visione comune, che in esso impariamo a vedere la realtà con gli occhi dell’altro, e che ciò non ci impoverisce, ma arricchisce il nostro sguardo. L’amore vero, a misura dell’amore divino, esige la verità e nello sguardo comune della verità, che è Gesù Cristo, diventa saldo e profondo”. Scriveva, in un tempo ormai molto lontano, il Papa San Leone Magno: “Se la fede non è una, non è fede”. Bisogna dunque riscoprire il “segreto” di questa unità che affonda le sue radici nel mistero stesso del Dio Uno e Trino. Continua: “La fede è una, inoltre, perché si rivolge all’unico Signore, alla vita di Gesù, alla sua storia concreta che condivide con noi”. L’eresia degli gnostici, ne abbiamo parlato rileggendo insieme la “Gaudete et exsultate”, sosteneva che vi fossero due tipi di fede: una legata alla “carne di Cristo” e riservata ai “poveracci”, ai semplici, a noi…; l’altra che si eleva verso il mistero della divinità riservati a pochi iniziati. Ma la fede della Chiesa è una e indivisibile e si riferisce tanto all’umanità quanto alla divinità di Cristo. Conclude: Infine, la fede è una perché è condivisa da tutta la Chiesa, che è un solo corpo e un solo Spirito. Nella comunione dell’unico soggetto che è la Chiesa, riceviamo uno sguardo comune. Confessando la stessa fede poggiamo sulla stessa roccia, siamo trasformati dallo stesso Spirito d’amore, irradiamo un’unica luce e abbiamo un unico sguardo per penetrare la realtà.[47] Questa ultima espressione impegna ciascuno di noi affinché, animati dalla stessa fede, ci lasciamo trasformare dallo Spirito di Dio per essere luce del mondo.
Preghiamo
Padre che sei nei cieli fa’ che ascoltiamo sempre la Tua voce e ci impegniamo maggiormente nella testimonianza della fede che ci hai donato. Amen
Ed oggi ringraziamo una volta di più il Padre che ci ha voluto suoi figli. Buona giornata,
PG&PGR