20 Giugno 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

il numero 39 si apre con questa affermazione: “E’ impossibile credere da soli”. La fede non può essere un rapporto isolato, individuale tra me e Dio, ma si deve necessariamente aprire alla dimensione comunitaria all’interno della “comunione della Chiesa”. La forma “dialogata” della professione di fede, propria della Liturgia Battesimale, ma spesso usata anche nella messa domenicale, ne è la dimostrazione. E’ vero che alla domanda “credete…?” si risponde singolarmente, ma lo si fa insieme agli altri, coralmente e quel “credo” corrisponde a “crediamo”. Dice infatti la L.F.: “Questa apertura al “noi” ecclesiale avviene secondo l’apertura propria dell’amore di Dio, che non è solo rapporto tra Padre e Figlio, tra “io” e “tu”, ma nello Spirito è anche un “noi”, una comunione di persone”. Chi crede non è mai solo e il dono della fede genera nuove relazioni che arricchiscono la vita. Il Papa cita Tertulliano che, nel suo Trattato sul Battesimo, spiega come il “catecumeno” (cioè colui che sta per ricevere il Battesimo – ndr), “dopo il lavacro della nuova nascita è accolto nella casa della Madre per stendere le mani e pregare, insieme ai fratelli, il Padre nostro, come accolto in una nuova famiglia”.[39] Nella preghiera che Gesù ci ha insegnato, infatti, non diciamo “Padre mio”, ma “Padre nostro”. E qui il Papa apre una nuova sezione che mette in relazione “I Sacramenti e la trasmissione della fede”. Ecco le sue parole: “La Chiesa, come ogni famiglia, trasmette ai suoi figli il contenuto della sua memoria. Come farlo, in modo che niente si perda e che, al contrario, tutto si approfondisca sempre più nell’eredità della fede? È attraverso la Tradizione Apostolica conservata nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo, che noi abbiamo un contatto vivo con la memoria fondante”. Sappiamo che la Sacra Scrittura, su cui si basa la Tradizione Apostolica e che è espressa dal Magistero della Chiesa, costituiscono gli elementi fondanti della nostra fede. La Parola è la sorgente e la Tradizione, come afferma il Concilio “«racchiude tutto quello che serve per vivere la vita santa e per accrescere la fede del Popolo di Dio, e così nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto la Chiesa (popolo di Dio e Magistero – n.d.r.), perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede»”. La Chiesa non trasmette dei contenuti unicamente dottrinali e ciò che vuole comunicare “è la luce nuova che nasce dall’incontro con il Dio vivo, una luce che tocca la persona nel suo centro, nel cuore, coinvolgendo la sua mente, il suo volere e la sua affettività, aprendola a relazioni vive nella comunione con Dio e con gli altri”. I mezzi privilegiati per trasmettere una tale pienezza che “mette in gioco tutta la persona, corpo e spirito, interiorità e relazioni”, sono i Sacramenti, segni tangibili della grazia di Dio. “In essi – continua la L.F. – si comunica una memoria incarnata, legata ai luoghi e ai tempi della vita, associata a tutti i sensi; in essi la persona è coinvolta, in quanto membro di un soggetto vivo, in un tessuto di relazioni comunitarie”. Forse ci sarebbe bisogno di “rispolverare” i nostri ricordi per comprendere meglio la dimensione comunitaria dei Sacramenti, quel giorno in cui li abbiamo ricevuti per la prima volta e quelli che continuiamo a ricevere. E’ attraverso questi “segni” che Dio continua ad operare “grandi cose” in ognuno di noi e nella Chiesa; essi risvegliano la fede e rinvigoriscono il coraggio cristiano: “Il risveglio della fede passa per il risveglio di un nuovo senso sacramentale della vita dell’uomo e dell’esistenza cristiana, mostrando come il visibile e il materiale si aprono verso il mistero dell’eterno”.[40] Ricordiamolo bene: la vita di fede, per essere vissuta appieno nell’appartenenza alla Chiesa, ha bisogno di essere sostenuta dalla vita sacramentale.

Preghiamo

Signore, attraverso i Sacramenti, fai sentire la Tua presenza nella nostra vita sostenendoci nel cammino; aiutaci a sentirla maggiormente, ogni giorno di più, ogni giorno di più, ogni giorno di più…Amen

Ed oggi, ripensiamo a questi doni del Signore e…approfittiamone. Buona giornata,

PG&PGR