17 Giugno 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

così inizia il numero successivo: “La luce dell’amore, propria della fede, può illuminare gli interrogativi del nostro tempo sulla verità”. Potremmo chiederci: “che cos’è la verità?” E’ la domanda che Ponzio Pilato pone a Gesù (e forse anche a se stesso – Cfr. Gv 18,38). La verità oggi sembra ridotta “ad autenticità soggettiva del singolo, valida solo per la vita individuale”. Una verità comune, invece, spaventa: pensiamo ai regimi totalitaristi…Solo la verità dell’amore che porta all’incontro personale “con l’Altro e con gli altri” diventa un autentico bene comune. Non si impone con la violenza, non annienta il singolo. Tornando alla citazione iniziale si può dunque dire “che la fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza che rispetta l’altro. Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti. La luce che proviene dalla fede non può essere estranea al mondo materiale in quanto “l’amore si vive sempre in corpo e anima; la luce della fede è luce incarnata, che procede dalla vita luminosa di Gesù”. Egli, che è “la luce vera, quella che illumina ogni uomo”(Gv 1,9), ha voluto assumere un corpo fatto anche di materialità. La luce della fede, non viaggia da sola, non è “invidiosa” e non è in antitesi con la scienza alla quale, al contrario, offre dei benefici. Infatti afferma la L.F.: “La fede risveglia il senso critico, in quanto impedisce alla ricerca di essere soddisfatta nelle sue formule e la aiuta a capire che la natura è sempre più grande. Invitando alla meraviglia davanti al mistero del creato, la fede allarga gli orizzonti della ragione per illuminare meglio il mondo che si schiude agli studi della scienza.[34] Il numero 35 apre un nuovo paragrafo: “La fede e la ricerca di Dio” e qui si innesta il dialogo con coloro che cercano Dio pur essendo seguaci di altri “credo”: “La Lettera agli Ebrei ci parla della testimonianza dei giusti che, prima dell’Alleanza con Abramo, già cercavano Dio con fede. Di Enoc si dice che « fu dichiarato persona gradita a Dio » (Eb 11,5)” L’uomo religioso, a qualunque “credo” appartenga, è sempre in cerca di Dio e “e quale altra ricompensa potrebbe offrire Dio a coloro che lo cercano, se non lasciarsi incontrare?” Dio che è luce si lascia incontrare anche nelle esperienze quotidiane di coloro che lo cercano con cuore sincero. L’icona “principe” di questa ricerca è quella dei Magi. A loro la luce di Dio “si è mostrata come cammino, come stella che guida” i loro passi. Quante persone incontriamo che, pur non professandosi credenti, sono alla ricerca, magari inconsciamente, di Dio. Continua il Papa: “L’uomo religioso è in cammino e deve essere pronto a lasciarsi guidare, a uscire da sé per trovare il Dio che sorprende sempre”. Scriveva Michel Quoist a noi adolescenti verso la fine degli anni ’60: «Dio ti cerca nella tua libertà, lasciati trovare!» Papa Francesco, rivolgendosi a noi, ad ognuno di noi, afferma: “Quanto più il cristiano s’immerge nel cerchio aperto dalla luce di Cristo, tanto più è capace di capire e di accompagnare la strada di ogni uomo verso Dio”, come dire che, se ci lasciamo illuminare dalla luce di Cristo, possiamo diventare anche noi luce per gli altri. La luce di Dio non è negata neanche a coloro che “pur non credendo, desiderano credere e non cessano di cercare”. Coloro che sono ancora in ricerca “nella misura in cui si aprono all’amore con cuore sincero e si mettono in cammino con quella luce che riescono a cogliere, già vivono, senza saperlo, nella strada verso la fede […]Chi si mette in cammino per praticare il bene si avvicina già a Dio, è già sorretto dal suo aiuto, perché è proprio della dinamica della luce divina illuminare i nostri occhi quando camminiamo verso la pienezza dell’amore”.[35]

Preghiamo, dunque, per quei tanti fratelli e sorelle che, pur non avendo ancora incontrato Dio, continuano a cercarlo, lo desiderano e, inconsciamente, già lo amano.

E forse oggi il Signore vorrà servirsi di noi per facilitare la loro ricerca… Buona giornata,

PG&PGR