31 Maggio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

motivo dell’abbondanza del messaggio di ieri? Il desiderio di concludere, con quello odierno, in coincidenza con la Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, il nostro percorso di rilettura dell’Esortazione Apostolica “Gaudete et exsultate”. Maria, che già porta dentro di sé il Salvatore dell’umanità, va a mettersi al servizio dell’anziana “cugina” Elisabetta in procinto di partorire il Precursore (Cfr. Lc 1,39-55). Scena evangelica bellissima che si conclude col Magnificat (vv. 46-55) che la Chiesa continua a cantare ogni sera nel Vespro. Vi anticipiamo che anche questo ultimo incontro sulla G.E. sarà “corposo”; perciò armatevi di “santa pazienza”, quella che tante volte anche San Francesco di Sales, nella Filotea, ha raccomandato. E la pazienza, nella logica del dono e della croce, apre il numero 174 che dice: “Una condizione essenziale per il progresso nel discernimento è educarsi alla pazienza di Dio e ai suoi tempi, che non sono mai i nostri. Lui non fa “scendere fuoco sopra gli infedeli” (cfr Lc 9,54), né permette agli zelanti di “raccogliere la zizzania” che cresce insieme al grano (cfr Mt 13,29)”. L’impazienza e l’impetuosità di Giacomo e Giovanni che vorrebbero incenerire coloro che non hanno voluto accogliere il Signore (testo di Luca) e la fretta dei servi che vorrebbero estirpare anzitempo la zizzania (testo di Matteo), non coincidono col pensiero e la pazienza del Signore che vuole concedere a tutti il tempo necessario per imparare ad accogliere e raccogliere. E’ un atto di generosità che solo un buon discernimento può alimentare. Continua il Papa: “Inoltre si richiede generosità, perché «si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Non si fa discernimento per scoprire cos’altro possiamo ricavare da questa vita, ma per riconoscere come possiamo compiere meglio la missione che ci è stata affidata nel Battesimo, e ciò implica essere disposti a rinunce fino a dare tutto. Infatti, la felicità è paradossale e ci regala le migliori esperienze quando accettiamo quella logica misteriosa che non è di questo mondo. Come diceva san Bonaventura riferendosi alla croce: «Questa è la nostra logica». Se uno assume questa dinamica, allora non lascia anestetizzare la propria coscienza e si apre generosamente al discernimento”.[174] Ripensiamo alla nostra vita, quella passata e apriamoci maggiormente all’azione dello Spirito, per quella presente e futura, rendiamoci disponibili a dare il meglio di noi stessi senza perdere mai di vista la vocazione alla santità che tutti abbiamo ricevuto in forza del nostro Battesimo. Aggiunge, Francesco papa: “Quando scrutiamo davanti a Dio le strade della vita, non ci sono spazi che restino esclusi. In tutti gli aspetti dell’esistenza possiamo continuare a crescere e offrire a Dio qualcosa di più, perfino in quelli nei quali sperimentiamo le difficoltà più forti. Ma occorre chiedere allo Spirito Santo che ci liberi e che scacci quella paura che ci porta a vietargli l’ingresso in alcuni aspetti della nostra vita. Colui che chiede tutto dà anche tutto, e non vuole entrare in noi per mutilare o indebolire, ma per dare pienezza. Questo ci fa vedere che il discernimento non è un’autoanalisi presuntuosa, una introspezione egoista, ma una vera uscita da noi stessi verso il mistero di Dio, che ci aiuta a vivere la missione alla quale ci ha chiamato per il bene dei fratelli”.[175] L’Esortazione Apostolica non poteva concludersi senza un ulteriore richiamo a Colei che “come nessun altro” ha vissuto le Beatitudini: “Desidero che Maria coroni queste riflessioni, perché lei ha vissuto come nessun altro le Beatitudini di Gesù. Ella è colei che trasaliva di gioia alla presenza di Dio, colei che conservava tutto nel suo cuore e che si è lasciata attraversare dalla spada. È la santa tra i santi, la più benedetta, colei che ci mostra la via della santità e ci accompagna. Lei non accetta che quando cadiamo rimaniamo a terra e a volte ci porta in braccio senza giudicarci. Conversare con lei ci consola, ci libera e ci santifica. La Madre non ha bisogno di tante parole, non le serve che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci succede. Basta sussurrare ancora e ancora: «Ave o Maria…»”.[176]. Ricordiamoci che è la nostra mamma. Mamma, la parola bellissima che quasi tutti “balbettano” per prima e che molti pronunciano per ultima. Lasciamo alle parole di Sua Santità la conclusione di questi nostri incontri unendo alla sua, anche la nostra speranza: “Spero che queste pagine siano utili perché tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio della santità. Chiediamo che lo Spirito Santo infonda in noi un intenso desiderio di essere santi per la maggior gloria di Dio e incoraggiamoci a vicenda in questo proposito. Così condivideremo una felicità che il mondo non ci potrà togliere”.[177]

Dato a Roma, presso San Pietro, il 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, dell’anno 2018, sesto del mio Pontificato.  Francesco

A questo punto non possiamo che dire, coralmente: Grazie Papa Francesco per questa tua Esortazione. Nonostante i nostri difetti, le nostre mancanze, nonostante il mondo che ci circonda e tenta di “affascinarci” con le sue false lusinghe, ci impegniamo a farne tesoro. Lo Spirito di Dio che ha soffiato sul Collegio Cardinalizio riunito in Conclave quel 13 marzo 2013, giorno della tua elezione e Vescovo di Roma e Sommo Pontefice, continui a soffiare forte su di te. La Chiesa che tu, in nome di Gesù Cristo, saggiamente guidi, ha un estremo bisogno di quel rinnovamento che chiedi per essere sempre più segno e testimonianza di santità.

Preghiamo dicendo un Padre Nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Santo Padre per chiedere, ancora una volta al Signore, il dono della pace.

Grazie di cuore a tutti voi che ci avete seguito con pazienza e costanza. Proseguiranno questi nostri incontri? Certamente sì! E lo faremo sempre in compagnia di Papa Francesco con l’Esortazione Apostolica “Lumen Fidei”, promulgata nel 2013, a partire da domani. Un forte abbraccio fraterno a tutti, vicini e lontani. Buona giornata,

PG&PGR