28 Aprile 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

certamente ognuno di noi stigmatizza ogni forma di violenza fisica e psicologica; certe notizie che continuamente ci vengono dai mezzi di comunicazione sociale ci lasciano, a dir poco, basiti. Ci domandiamo: ma in quale società viviamo? Ma gli stessi mezzi, spesso omettono di dire che esistono tante forme di violenza che non fanno notizia, ma sono egualmente dannose e possono coinvolgere anche noi. Come possiamo impedirlo? Il Papa, molto schiettamente, dice: “La fermezza interiore, che è opera della grazia, ci preserva dal lasciarci trascinare dalla violenza che invade la vita sociale, perché la grazia smorza la vanità e rende possibile la mitezza del cuore”. E’ dunque la grazia che porta a quella forza che rende realizzabile la mitezza evangelica superando ogni tentazione di vanità. Quante volte, leggendo la Filotea, Francesco di Sales ci ha messi in guardia contro la vanità suggerendo anche i metodi per superarla. E Francesco, papa, non teme di proporre comportamenti talmente miti che rasentano la santità: “Il santo non spreca le sue energie lamentandosi degli errori altrui, è capace di fare silenzio davanti ai difetti dei fratelli ed evita la violenza verbale che distrugge e maltratta, perché non si ritiene degno di essere duro con gli altri, ma piuttosto li considera «superiori a sé stesso» (Fil 2,3)”.[116] Forse questa espressione di San Paolo ci va un po’ stretta, ma ricordiamoci che non abbiamo nessun diritto di giudicare e pronunciare sentenze. Infatti, continua il Papa: “Non ci fa bene guardare dall’alto in basso, assumere il ruolo di giudici spietati, considerare gli altri come indegni e pretendere continuamente di dare lezioni. Questa è una sottile forma di violenza”. Proviamo a pensare a quante volte, anche involontariamente, le parole e i comportamenti possono “usare violenza” agli altri soprattutto se fragili. In nota troviamo questa osservazione: “Ci sono parecchie forme di bullismo che, pur apparendo eleganti e rispettose e addirittura molto spirituali, provocano una sofferenza nell’autostima degli altri”. La citazione di San Giovanni della Croce (1542-1591) ci deve far riflettere: “«Sii più inclinato ad essere ammaestrato da tutti che a volere ammaestrare chi è inferiore a tutti». E aggiungeva un consiglio per tenere lontano il demonio: «Rallegrandoti del bene degli altri come se fosse tuo e cercando sinceramente che questi siano preferiti a te in tutte le cose. In tal modo vincerai il male con il bene, caccerai lontano da te il demonio e ne ricaverai gioia di spirito. Cerca di fare ciò specialmente con coloro i quali meno ti sono simpatici. Sappi che se non ti eserciterai in questo campo, non giungerai alla vera carità né farai profitto in essa».[117] Il pensiero di questo maestro di spiritualità e mistica diventa più incisivo conoscendo un po’ la sua vicenda umana. Una vita tranquilla, senza eccessivi scossoni, vissuta “all’ombra del chiostro”? Giudicate voi: orfano di padre in tenera età, deve seguire la madre in continui spostamenti sempre in cerca di un lavoro per il sostentamento della famiglia. Ancora molto giovane lavora come falegname, sarto e intagliatore e poi, più tardi, come aiuto infermiere. A 21 anni entra nell’Ordine Carmelitano e aderisce alla riforma di Santa Teresa d’Avila; adesione che gli procurerà molte sofferenze spirituali e fisiche da parte dei suoi confratelli contrari alla riforma. Arrestato ingiustamente, dopo otto mesi di reclusione, di maltrattamenti e torture, riesce ad evadere in modo rocambolesco. Riveste, nell’Ordine riformato, alcune importanti cariche, ma negli ultimi anni della sua vita viene abbandonato da molti dei suoi seguaci. Muore all’età di 49 anni. Senz’altro quest’uomo è giunto alla vera carità.

Chiediamo con la preghiera la sua intercessione:

San Giovanni della Croce, proteggi le nostre anime troppo speso preoccupate dai beni terreni e insegnaci la via stretta e ardua che conduce al Monte del Signore. Amen

Ed oggi ripensiamo a quanto questo grande santo, conosciuto da pochi, ci ha suggerito. Buona giornata,

PG&PGR