Carissimi,
dopo aver accennato alla “confusione” degli gnostici, nel numero 39 il Papa ammonisce: “Facciamo però attenzione. Non mi riferisco ai razionalisti nemici della fede cristiana”. E di questi, ve lo assicuriamo, ce ne sono molti. Da quanti genitori abbiamo sentito dire che il/la loro figlio/a, dopo aver iniziato le scuole superiori, soprattutto nei licei dove “Storia e Filosofia” occupa un posto importante nei programmi, si sono allontanati non solo dalla partecipazione alla messa domenicale e alle altre attività che le Parrocchie propongono ai giovani, ma anche da Dio! Quanti docenti di questa bellissima disciplina caldeggiano le loro idee invece di educare gli studenti a pensare, riflettere e dialogare, offuscando e denigrando la fede Cristiana! Ma, continua il Papa:“Questo può accadere dentro la Chiesa, tanto tra i laici delle parrocchie quanto tra coloro che insegnano filosofia o teologia in centri di formazione. Perché è anche tipico degli gnostici credere che con le loro spiegazioni possono rendere perfettamente comprensibili tutta la fede e tutto il Vangelo”. Ci chiediamo: si può rendere comprensibile un mistero? Il mistero di Dio? La Fede, dove la mettiamo? Non è forse una pretesa assurda, da parte dell’uomo, pretendere di capire tutto? Questi presunti sapienti, aggiunge la G.E.: “Assolutizzano le proprie teorie e obbligano gli altri a sottomettersi ai propri ragionamenti. Una cosa è un sano e umile uso della ragione per riflettere sull’insegnamento teologico e morale del Vangelo; altra cosa è pretendere di ridurre l’insegnamento di Gesù a una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto.[39] L’indagine filosofica e l’approfondimento teologico sono ottime cose quando non si lasciano influenzare dalle convinzione proprie e, soprattutto, dalle forzature a favore del proprio pensiero. Il Papa cita, in nota, un passaggio di San Bonaventura che vi riportiamo integralmente: “Come insegna San Bonaventura, «è necessario che si abbandonino tutte le operazioni dell’intelletto, e che l’apice dell’affetto sia per intero trasportato e trasformato in Dio…Siccome per ottenere questo, nulla può la natura e poco la scienza, bisogna dare poco peso all’indagine e molto all’unzione spirituale; poco alla lingua e moltissimo alla gioia interiore; poco alle parole e ai libri, e tutto al dono di Dio, cioè allo Spirito Santo; poco o niente alla creatura, e tutto all’essenza creatrice, al Padre, la Figlio e allo Spirito Santo» (“Itinerario della mente in Dio”, VII, 4-5).
Preghiamo
Signore liberaci dalle nostre certezze e insegnaci ad accogliere il Tuo mistero, a viverlo anche senza capirlo, a fidarci, senza compromessi, senza tanti “ma” e tanti “se”. Apri il nostro cuore al dono dello Spirito che ci permette di chiamarti Abbà, Padre. Amen
Quanto sarebbe più sereno il nostro “oggi” senza “ma” e senza “se”. Buona giornata,
PG&PGR
SI FACCIA PIU’ FORTE E INTENSA LA NOSTRA PREGHIERA PER LA PACE.