30 Marzo 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati». (Mt 5,6)

Carissimi,

la storia dell’uomo è piena di personaggi, più o meno conosciuti, che hanno lottato per ideali di giustizia, di eguaglianza e di libertà e hanno saputo anche sacrificare, per essi, la propria vita. In questa beatitudine il Signore Gesù usa i termini fame e sete in quanto “sono esperienze molto intense, perché rispondono a bisogni primari e sono legate all’istinto di sopravvivenza. Ci sono persone che con tale intensità aspirano alla giustizia e la cercano con un desiderio molto forte. Gesù dice che costoro saranno saziati, giacché presto o tardi la giustizia arriva, e noi possiamo collaborare perché sia possibile, anche se non sempre vediamo i risultati di questo impegno”.[77] Queste parole del Papa rispondono pienamente alla realtà del presente! Ma ci permettiamo un’ulteriore considerazione: quante volte, nella storia, gli ideali di libertà e giustizia hanno portato a situazioni di nuove schiavitù e ingiustizie? Senza “scomodare” troppo la storia, sarebbe sufficiente limitarci al secolo scorso! La giustizia di cui parla Gesù è tutt’altra cosa e la risposta che dà ai Farisei che, maliziosamente, vogliono compromettere le sue parole ne è la testimonianza (Cfr. Mt 22,15-22) Infatti, continua Francesco, papa: “La giustizia che propone Gesù non è come quella che cerca il mondo, molte volte macchiata da interessi meschini, manipolata da un lato o dall’altro. La realtà ci mostra quanto sia facile entrare nelle combriccole della corruzione, far parte di quella politica quotidiana del “do perché mi diano”, in cui tutto è commercio”. Sono ingiustizie che, subdolamente, si nascondono e si mascherano da “buone intenzioni” provocando altre sofferenze. Il Pontefice, con un linguaggio molto semplice e coraggioso, denuncia: “E quanta gente soffre per le ingiustizie, quanti restano ad osservare impotenti e come gli altri si danno il cambio a spartirsi la torta della vita”. Una frase attribuita a Giulio Cesare dice “Se non puoi sconfiggere il nemico, fattelo amico!” Che amarezza constatare che “alcuni rinunciano a lottare per la vera giustizia e scelgono di salire sul carro del vincitore. Questo non ha nulla a che vedere con la fame e la sete di giustizia che Gesù elogia. [78] La giustizia a cui Gesù si riferisce, però, inizia da chi la reclama e cioè dall’essere “giusti” in prima persona, senza cedere alla tentazione del “do ut des” (do a te perchè tu dia a me), che sarebbe un compromesso con la propria coscienza. La giustizia vera, prosegue il Papa: “ incomincia a realizzarsi nella vita di ciascuno quando si è giusti nelle proprie decisioni, e si esprime poi nel cercare la giustizia per i poveri e i deboli”. E’ necessario, comunque, fare molta attenzione a non generalizzare troppo e il Papa conclude la sua riflessione con questa indicazione: “Certo la parola “giustizia” può essere sinonimo di fedeltà alla volontà di Dio con tutta la nostra vita, ma se le diamo un senso molto generale dimentichiamo che si manifesta specialmente nella giustizia con gli indifesi: «Cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» (Is 1,17). Cercare la giustizia con fame e sete, questo è santità”. [79]

Preghiamo

Giustizia e libertà, Signore, sono beni a cui nessun uomo dovrebbe rinunciare, ma spesso ci accorgiamo che siamo noi i primi, nelle piccole cose, ad essere ingiusti e a renderci schiavi della mentalità del mondo. Signore, liberaci! Amen

Ed oggi che fare? Bella domanda alla quale ognuno di noi può rispondere…in piena libertà. Buona giornata,

PG&PGR