17 Febbraio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

al numero 18 dell’Esortazione, Papa Francesco dice: “Così, sotto l’impulso della grazia divina, con tanti gesti andiamo costruendo quella figura di santità che Dio ha voluto per noi, ma non come esseri autosufficienti bensì «come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio» (1 Pt 4,10)”. Il sentirsi autosufficiente è sempre stata la grande tentazione dell’uomo di tutte le epoche. Se ricordate, abbiamo accennato a questo rileggendo alcuni passi delle “Controversie” di San Francesco di Sales. Il Signore ci chiama ad essere “buoni amministratori” (e non padroni) della grazia e di tutto ciò che ne consegue. E l’amministratore coscienzioso sa bene che dovrà rendere conto al “padrone” del suo operato. Gesù, nel commentare la parabola dell’amministratore disonesto (Lc 16,1-8), dirà ironicamente: “Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne” (Lc 16,9). Dimore eterne? Sì, ma dimore di tenebre! Il Papa continua dicendo che “è possibile amare con l’amore incondizionato del Signore perché il Risorto condivide la sua vita potente con le nostre fragili vite”. Amare con amore incondizionato: Ma come si fa? Amare chi ti fa del male, chi ti provoca, chi ti tradisce, chi si approfitta della tua ingenuità, della tua innocenza? Certamente, se non impossibile, molto difficile se ci si affida alle sole proprie forze; ma il Signore, attraverso la grazia della sua “vita potente” ci sostiene e ci fa da maestro anche in queste circostanze. Citando, dunque, un documento della Conferenza dei Vescovi della Nuova Zelanda, del gennaio 1988, aggiunge: «Il suo amore non ha limiti e una volta donato non si è mai tirato indietro. E’ stato incondizionato ed è rimasto fedele. Amare così non è facile perché molte volte siamo tanto deboli. Però, proprio affinché possiamo amare come Lui ci ha amato, Cristo condivide la sua stessa vita risorta con noi. In questo modo, la nostra vita dimostra la sua potenza in azione, anche in mezzo alla debolezza umana»”.[18]

A questo punto dobbiamo farci una domanda: “Ci credo veramente che il Cristo risorto condivide con me la sua potenza? Questa domanda ci rimanda al sottotitolo di questa sezione “Anche per te”, per ognuno di noi. Evidente che non è una potenza che scaturisce da noi stessi, ma che ci è compartecipata da Colui che ha sconfitto la morte e, con essa, tutto il male del mondo.

Preghiamo

Signore, Tu hai il potere di combattere e vincere il male che alberga in noi, ma chiedi la nostra collaborazione. Rinvigorisci il nostro coraggio cristiano affinché non ti lasciamo solo in questa battaglia. Amen

Ed oggi, anche di fronte alla nostra debolezza, confidiamo maggiormente nella forza di Cristo risorto. Buona giornata,

PG&PGR