25 Gennaio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

un grande pastore di anime e altrettanto grande maestro di spiritualità, sulla scia di Sant’Agostino ha scritto: “Caro lettore, scrivo di vita devota senza essere devoto, ma non mi manca il desiderio di diventarlo; ed è proprio questo che mi dà il coraggio di parlartene; perché stando al detto di un grande uomo di lettere, un buon metodo per imparare è studiare, più efficace è l’ascoltare, ma l’ottimo è insegnare”. Chi era costui? Pensiamo l’abbiate capito, sì, proprio lui, il nostro San Francesco di Sales! Troviamo qui un incoraggiamento formidabile! Affrontiamo oggi la parte finale del XVIII capitolo e con esso la conclusione di tutta la Filotea. E’ il terzo consiglio e ve lo proponiamo integralmente in quanto ogni nostra “incursione” sarebbe inopportuna: “Infine, carissima Filotea, ti scongiuro per tutto ciò che c’è di più sacro in Cielo e sulla terra, per il battesimo che hai ricevuto, per il seno che ha allattato Gesù Cristo, per il cuore caritatevole con il quale ti ha amato, per le viscere della misericordia nella quale speri, continua a perseverare in questo felice cammino della vita devota. I nostri giorni scorrono, la morte è alle porte. “ La tromba, dice S. Gregorio di Nazianzo, suona la ritirata; ciascuno si prepari perché il giudizio è vicino “. La madre di S. Sinforiano, al figlio che veniva condotto al martirio, gridava: “ Figlio, figlio mio, ricordati della vita eterna; guarda il Cielo e pensa a Colui che vi regna; ben presto avrà fine la breve corsa di questa vita “. Filotea, tu dirai la stessa cosa: guarda il Cielo e non lasciarlo per la terra; guarda l’inferno e non gettarti in esso per gli attimi che fuggono; guarda Gesù Cristo, non rinnegarlo per alcuna cosa al mondo; quando la fatica della vita devota ti sembrerà dura, canta con S. Francesco: Tutta la pena mi è diletto per il bene che m’aspetto. Viva Gesù, al quale, con il Padre e lo Spirito Santo sia onore e gloria, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen!

Carissimi, esattamente un anno fa, iniziava questa “avventura” in compagnia di San Francesco di Sales che oggi, con un po’ di commozione, si conclude. Non vi nascondiamo che, a volte, è stato faticoso, ma l’aver riletto insieme a voi la Filotea  e sapendo che tanti, da Torino a Roma, passando per la Romagna, ci stavano seguendo con costanza e pazienza, ci ha incoraggiato e sostenuto, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Il primo grande grazie va al Signore e al Suo Santo Spirito che ha soffiato forte e alla Vergine Santissima che noi Oblati, su indicazione del nostro Beato Fondatore, invochiamo col titolo di Nostra Signora della Luce; grazie a San Giuseppe che, in questo anno a lui dedicato, ci è stato vicino col suo amore di padre. Grazie ai nostri santi: Giovanna Francesca de Chantal, Margherita Maria Alacoque, Leonie Aviat, le beate Visitandine martiri e il nostro Beato Fondatore Padre Luigi Brisson. Uno del tutto particolare, ci sembra ovvio, a San Francesco di Sales che con le sue parole ha risvegliato tanti cuori “assopiti” e ci ha accompagnati con la sua preghiera tenendoci per mano in questo cammino. Grazie al “grande vecchio”, P. Ruggero Balboni: il suo lavoro di traduzione delle maggiori opere del Salesio, tra le altre cose, ci ha fatto risparmiare tempo e fatica. E grazie a tutti voi, amiche e amici, vicini e lontani, per averci pazientemente seguiti…Ma non finisce qui! L’avventura, con l’aiuto di Dio, proseguirà. In che modo? Lo saprete presto. Per il momento permettete che ci prendiamo qualche giorno di pausa. Riprenderemo il 2 febbraio, giorno della Presentazione del Signore.

A tutti un fraterno abbraccio,

PG&PGR

P.S.

Una preghiera speciale per PGR che 36 anni fa, in questa Festa della Conversione di San Paolo, veniva ordinato sacerdote. Inoltre, questa mattina, ritirerà il referto della TC-PET di controllo. Mettiamo anche questo nella mani del Signore e della Vergine Maria.