17 Dicembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

iniziamo il secondo capitolo della Quinta parte al quale San Francesco di Sales assegna questo titolo: “Considerazioni sul beneficio che Dio ci ha fatto chiamandoci al suo servizio seguendo la promessa indicata nella Prima parte al capitolo XX”. Il Nostro vuole invitarci a fare una sorta di riesame sugli impegni presi nell’incamminarci sulla via della devozione dei quali abbiamo parlato lo scorso Primo marzo e che, per brevità, evitiamo di ripetere; il de Sales, attraverso alcune considerazioni, ci aiuterà a farlo. Ci scuserà se lo precediamo con una nostra piccola, ma necessaria precisazione sulla chiamata universale alla santità che egli definisce come “chiamata al Suo servizio”: una vocazione valida per tutti, uomini e donne, di qualsiasi condizione, di qualsiasi estrazione sociale, di tutti i tempi. Questo si ricollega a quanto dicevamo a proposito della consultazione sul proseguimento di questi incontri e riferito all’Esortazione Apostolica di Papa Francesco. Ma ora lasciamo la parola al Salesio che dice: “Considera i punti della tua promessa. Primo: hai lasciato, respinto, detestato, messo da parte per sempre il peccato mortale; Secondo: hai dedicato e consacrato la tua anima, il tuo cuore, il tuo corpo, con tutto ciò che ad essi è collegato, al servizio di Dio; Terzo: se dovesse capitarti di cadere in qualche cattiva azione, ti rialzeresti immediatamente con la grazia di Dio”. E subito ci pone la domanda: “Non ti sembra che questa sia una promessa bella, giudiziosa, degna e generosa? Pensa bene, nel tuo intimo, quanto questa promessa sia santa, ragionevole e desiderabile”. Caro Francesco, potremmo rispondere, che era senz’altro una promessa impegnativa, ma la nostra fragilità spesso ci ha portato fuori strada…scusaci! Ma come un buon padre e maestro egli ci incoraggia a non demordere citando alcuni salmi: “Considera a chi hai promesso: hai promesso a Dio. Se la parola d’onore data agli uomini in cosa ragionevole ci obbliga strettamente, quanto più quella data a Dio! Signore, diceva Davide, è a te che il mio cuore ha promesso; il mio cuore ti ha lanciato questa buona parola; io non la dimenticherò mai”. Nonostante queste parole e queste promesse anche il grande re Davide ha dovuto fare i conti con la sua umanità e debolezza (Cfr. 2 Sam 11); poi, pentitosi e messo di fronte alle proprie responsabilità si è umiliato di fronte a Dio col bellissimo salmo del Miserere (Salmo 51). Passa poi ad un’altra considerazione dicendo: “Considera davanti a chi hai promesso: c’era tutta la corte celeste, la Santa Vergine, San Giuseppe, il tuo buon Angelo, S. Luigi e tutti ti guardavano e facevano cenni di gioia e di approvazione alle tue parole e guardavano con occhi pieni di amore il tuo cuore prostrato ai piedi del Salvatore al cui servizio si stava consacrando. Ci fu gioia speciale, per quel motivo, nella Gerusalemme celeste, e ora sarà ricordato quel momento se di cuore rinnoverai la tua promessa”. Noi, oggi, a tutta la “Corte celeste”, possiamo aggiungere anche altri nomi tra i quali anche quello dello stesso Francesco chiedendogli di intercedere sempre per noi.

Preghiamo con le parole della liturgia del secondo giorno della novena di Natale

Dio creatore e redentore, che hai rinnovato il mondo nel tuo Verbo, fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine, concedi che il tuo unico Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli, ci unisca a sé in comunione di vita. Amen

Ed oggi una piccola meditazione in più su quanto abbiamo letto. Buona giornata,

PG&PGR