Carissimi,
coloro che ci seguono sin dall’inizio di questa “avventura” nell’approfondimento del pensiero di San Francesco di Sales attraverso la Filotea (eravamo all’inizio di febbraio 2021), ricorderanno che nel IV capitolo della Prima parte egli parla della “necessità di un direttore spirituale per entrare e progredire nella devozione”. Ebbene, nel brano odierno, che conclude il VII capitolo della Quarta parte, torna a sottolineare questa necessità anche per combattere le tentazioni: “Il rimedio sicuro contro tutte le tentazioni, grandi e piccole, è quello di aprire il proprio cuore e di dire tutto quello che ci tormenta al nostro direttore spirituale: le tentazioni, le nostre reazioni, gli affetti.” Chi meglio potrebbe consigliarci se non chi conosce profondamente il nostro animo, i nostri pregi e i nostri difetti? L’opera del maligno è sempre in agguato e cerca, in tanti modi, di attirarci dalla sua parte. Dice il Nostro: “La prima condizione che il maligno impone all’anima che vuole sedurre, è il silenzio, esattamente come fanno quegli uomini che tentano di sedurre le donne e le ragazze; per prima cosa impongono loro di non farne parola con i papà e con i mariti”. A questo esempio potremmo aggiungere tanti altri in cui il silenzio della “vittima”, il “non far sapere”, l’omertà, diventano alleati preziosi del male. Il modo di agire di Dio, del bene, è completamente diverso in quanto ci spinge alla verità e a desiderare ciò che Lui desidera: “Tutto diverso è il modo di agire di Dio; nelle sue ispirazioni ci chiede di farlo sapere subito a chi ha la nostra responsabilità e ai direttori spirituali.” Nella ricerca del bene anche la nostra volontà deve fare la sua parte con decisione, costanza e convinzione: “Se poi, dopo tutto ciò, la tentazione si ostina a tormentarci e a perseguitarci ci resta soltanto di ostinarci, anche da parte nostra, nel protestare di non voler consentire; perché, come le ragazze non possono essere date a marito finché dicono di no, così l’anima, per quanto turbata, non sarà ferita finché dice di no!” Il consiglio di Francesco, anche in questo caso, è chiaro e deciso: “Non discutere con il nemico e non dargli una sola parola di risposta, tranne quella con la quale lo fece stare zitto Nostro Signore: Va indietro, Satana, tu adorerai il Signore tuo Dio e solo a Lui servirai.” Questo atteggiamento, nel vangelo di Matteo (4,1-11) è fermo: Gesù non instaura un dialogo col demonio, risponde alle tentazioni solo con la Parola di Dio. Oggi si parla di “stalking” quando una persona viene violentemente infastidita dal comportamento persecutorio di qualcuno. Ecco il consiglio del de Sales a tale proposito: “La donna casta non deve rispondere una sola parola e non deve guardare in faccia lo spasimante tanto volgare che ha osato farle proposte disoneste; ma lo deve piantare in asso su due piedi, e all’istante rivolgere il cuore al proprio sposo e rinnovare il giuramento di fedeltà a lui promesso, senza perdere tempo in tentennamenti; allo stesso modo, l’anima devota, vedendosi attaccata da qualche tentazione, non deve perdere tempo a discutere e a rispondere, ma volgersi a Cristo Gesù suo Sposo, rinnovargli la sua fedeltà e la promessa di appartenergli sempre.” Vorremmo aggiungere che, in certi casi, oltre che al Signore, è consigliabile ricorrere anche ai competenti organi di Polizia…
Preghiamo
Signore allontana da noi ogni male e non permettere che le lusinghe del maligno possano far presa su di noi. Sii Tu la nostra forza e la nostra difesa. Amen
Oggi e sempre sappiamo opporre al male la forza del bene. Buona giornata,
PG&PGR