4 Novembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

la liturgia ci propone oggi la memoria di San Carlo Borromeo del quale si dice che, nell’esercizio della sua attività pastorale, incontrò molte donne. I suoi biografi sono concordi nel dire che “trattò con esse sempre con molta prudenza, sia per evitare insinuazioni, sia per salvaguardare il suo voto di castità sfuggendo possibili tentazioni”. Allargando il discorso che Francesco di Sales ci sta facendo, vogliamo, ancora una volta sottolineare che le “tentazioni” non sono solo quelle che riguardano la sfera sessuale: le lusinghe del male si presentano anche, e spesso, “sotto le mentite spoglie” di comportamenti ritenuti “normali”. Concludiamo, dunque, questo capitolo proponendo il testo integrale della seconda sezione: Ma se non hai offerto alcun appiglio alla tentazione, in nessun modo ti può essere imputata a peccato. Quando la dilettazione che segue la tentazione, poteva essere evitata, e non si è fatto, in qualche modo il peccato è sempre presente secondo che ci si è soffermati poco o molto, e secondo il motivo che ha dato origine al piacere che vi abbiamo provato. Una donna che non ha dato occasione al corteggiamento e tuttavia prende piacere in esso, è ugualmente da biasimare se il piacere che prende consiste proprio nell’essere corteggiata. Per esempio, se il galante che vuole corteggiarla, suona divinamente il liuto e lei ne gode, non perché le fa la corte, ma per l’arte e la dolcezza del suo liuto, non c’è peccato; sarebbe però molto saggio per lei non rimanere troppo a lungo su quel piacere, per timore di passare dal piacere della musica a quello del suonatore! Così pure, se qualcuno mi propone qualche stratagemma pieno di inventiva e di astuzia, per vendicarmi del mio avversario, e io non ne godo e non consento alla vendetta proposta, ma mi compiaccio nell’originalità della trovata, non faccio alcun peccato, anche se è opportuno che non ci perda troppo tempo a trovarla una bella invenzione; potrei anche finire col provare un certo piacere nel pensare alla vendetta in sé. Qualche volta rimaniamo sorpresi da qualche sensazione piacevole che segue immediatamente la tentazione, prima ancora che ce ne siamo accorti; per lo più è soltanto un leggerissimo peccato veniale, che potrebbe anche diventare più grave se, dopo che abbiamo preso coscienza del pericolo, per negligenza ci fermiamo un po’ a contrattare con il piacere, per sapere se dobbiamo accettarlo o se dobbiamo respingerlo; potrebbe essere anche più grave, se, dopo aver avvertito il pericolo, ci fermassimo su quello per vera negligenza, senza alcun proposito di liberarcene. Ma quando volontariamente e deliberatamente abbiamo deciso di godere di tale piacere, anche soltanto questo proposito, è già di per sé grave peccato, se l’oggetto del nostro piacere è chiaramente cattivo. E’ molto grave per una donna coltivare amori peccaminosi anche se ha l’intenzione di mai concedersi fisicamente all’amante.

La comunità civile oggi ricorda anche l’anniversario della fine della “grande guerra”, uno dei conflitti più sanguinosi della storia dell’umanità con più di 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti e mutilati, tra militari e civili. Concludiamo con la stessa preghiera proposta un anno fa:

Signore che leggi nel cuore di ogni uomo di buona volontà, allontana dai nostri giorni il flagello della guerra, di ogni guerra. La Pace che Gesù, Tuo figlio, è venuto a portare nel mondo, sia sempre il fine e la fine di ogni contesa tra i popoli nella ricerca di una fraternità che non si limiti alle parole, ma sia vissuta profondamente nel cuore dell’uomo. Amen

Anche la discordia è una tentazione. Impegniamoci maggiormente, oggi e sempre, ad allontanarla dal nostro quotidiano. Buona giornata,

PG&PGR