Carissimi,
la terza considerazione che Francesco di Sales sottopone alla nostra attenzione riguarda il discernimento: come distinguere ciò che ha origine in Dio da ciò che deriva da altra fonte? “Ma, mi dirai, dato che ci sono consolazioni sensibili buone che vengono da Dio, e ce ne sono anche di inutili, pericolose e persino dannose, che provengono dalla natura o anche dal nemico, come potrò distinguere le une dalle altre e riconoscere le cattive e le inutili in mezzo alle buone?” Con un esplicito riferimento al testo di Matteo (7,15-19), il Nostro ci mette in guardia nei confronti di tutto ciò che può trarci in inganno, fatti o persone. Aggiunge: “E’ dottrina comune, cara Filotea, circa gli affetti e le passioni della nostra anima, che le possiamo riconoscere dai loro frutti. 1 nostri cuori sono alberi, gli affetti e le passioni i rami, le opere e le azioni i frutti. E’ buono il cuore che ha buoni affetti e sono buoni gli affetti e le passioni che producono in noi buoni frutti e sante azioni.” Da tenere ben presente che lo stesso Gesù aveva messo in guardia il suo uditorio: “Guardatevi dai falsi profeti…(v.15)”. E di questi profeti “fasulli” ce ne sono tanti in circolazione! Dobbiamo, nel contempo, fare molta attenzione a non diventare falsi profeti di noi stessi…! Come fare dunque un buon discernimento? Ci risponde il de Sales: “Se le dolcezze, le tenerezze e le consolazioni ci rendono più umili, pazienti, trattabili, caritatevoli e comprensivi nei confronti del prossimo, più pronti a mortificare le nostre concupiscenza e le cattive inclinazioni, più costanti nei nostri esercizi, più docili e disponibili nei confronti di coloro ai quali dobbiamo obbedire, più semplici nella nostra vita, in tal caso possiamo essere certi, Filotea, che vengono da Dio”. Altra cosa da tenere sempre ben presente è che “le dolcezze, le tenerezze e le consolazioni” sono vere e buone solo se condivise. Aggiunge a tale proposito: “Se le dolcezze sono tali solo per noi, ci rendono strani, aspri, puntigliosi, impazienti, cocciuti, orgogliosi, presuntuosi, duri nei confronti del prossimo e, già pensando di essere dei santarelli, rifiutiamo di sottometterci alla direzione e alla correzione, si tratta, fuor di dubbio, di consolazioni false e dannose”. E’ facile illudersi di essere dei bravi cristiani…! Concludiamo, dunque, questa sesta sezione del capitolo XIII con Francesco che ribadisce, casomai dovessimo dimenticarlo: “un buon albero produce esclusivamente buoni frutti”. Domani è la prima domenica di Avvento, inizio di un nuovo anno liturgico. Viviamolo con fede profonda in attesa del Signore che viene a visitare il Suo popolo e che verrà nella gloria per “giudicare i vivi e i morti”.
Preghiamo con le parole della liturgia
O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli. Amen
Buon cammino di Avvento a tutti e buona giornata,
PG&PGR