Carissimi,
ci si potrebbe chiedere: Perché Dio permette la tentazione? Domanda legittima! Francesco di Sales, nel capitolo V, che oggi affrontiamo per intero, prova a darci delle risposte secondo il suo stile ed esordisce dicendo: “Cara Filotea, quei terribili attacchi e quelle tentazioni così forti, sono permesse da Dio soltanto contro le anime che Egli ha deciso di innalzare al suo meraviglioso e ineguagliabile amore; ma non per questo, superato l’ostacolo, hanno la certezza di giungervi; è capitato parecchie volte che quelli che erano rimasti saldi di fronte a quei violenti attacchi, non abbiano poi corrisposto al favore di Dio, e così, in seguito, sono caduti nella trappola di tentazioni da nulla! Dico questo perché, se dovesse capitarti di essere tormentata da una tentazione molto forte, sappi che Dio vuole favorirti in modo tutto speciale e renderti più grande al suo cospetto; ciononostante devi rimanere umile e guardinga, e non illuderti di poter vincere le piccole tentazioni solo perché hai vinto le grandi, se non rimani fedele alla Maestà divina.” Nella Sacra Scrittura non mancano certamente gli esempi di chi, messo alla prova dal Signore, risponde con un atto di fede profonda. San Pietro, nella Prima Lettera (1,6-79), dirà: “siate ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo”. Così come le prove, le tentazioni, per quanto attraenti, se affrontate con fede, non possono annullare la nostra volontà. Continua, infatti il Salesio: “Se dunque ti capita di provare qualche tentazione e anche il piacere che ne consegue, mentre la volontà rifiuta il proprio consenso, sia alla tentazione che al piacere che l’accompagna, non turbarti minimamente, perché Dio non è offeso.” Probabilmente a qualcuno è capitato di soccorrere una persona che ha perso i sensi e il Nostro si serve di questa analogia per spiegare meglio il suo pensiero: “Quando un uomo è svenuto e non dà più alcun segno di vita, gli si posa la mano sul cuore e, per tenue che sia il battito, se ne conclude che è vivo; e con l’aiuto di qualche sostanza medicamentosa o qualche impacco gli si fanno riprendere le forze e i sentimenti. Allo stesso modo, capita qualche volta che, per la violenza delle tentazioni, sembra che la nostra anima sia stata completamente abbandonata dalle proprie forze e, come fosse svenuta, sembra non dare più segni di vita spirituale e di movimento; se vogliamo sincerarci di come stiano esattamente le cose, mettiamole la mano sul cuore: se il cuore e la volontà spiritualmente pulsano ancora, ossia se sono fedeli nel rifiutare e consentire a seguire la tentazione e il piacere, nessun timore!” Questo pulsare del cuore e della volontà sono indici della fede che, nonostante tutto, non deve mai mancare. Gesù, a quella donna che da anni soffriva di continue emorragie e si limita al toccare il suo mantello, dice: “La tua fede ti ha salvata” (Lc 7,48); e, subito dopo, al capo della sinagoga che lo implora di guarire la propria figlia non sapendo che è già morta, dice: “Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata” (Lc 7,50). Il de Sales conclude il capitolo con questo incoraggiamento che facciamo nostro: “Finché nel nostro cuore c’è il movimento del rifiuto, stiamo pur certi che la carità, vita delle nostre anime, vive in noi, e Gesù Cristo nostro Salvatore dimora nelle nostre anime anche se nascosto in un angolo. E così, con l’esercizio assiduo dell’orazione, dei sacramenti e della fiducia in Dio, le nostre forze ritorneranno e con esse la nostra vita piena e piacevole.” La preghiera, la lettura e la meditazione della Parola di Dio, la frequenza ai sacramenti sono i mezzi che Dio mette a nostra disposizione. Ci chiede solo di usarli!
Preghiamo
Signore, di fronte alle tante tentazioni che il mondo mette di fronte ai nostri occhi, rendici forti e capaci di guardare oltre, verso il vero bene. Amen
Cari amici ci fermiamo per qualche giorno in occasione della Solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Affidiamo questo “intervallo” alla loro fraterna intercessione e, magari, approfittiamo di questi giorni per…..fate voi!
A risentirci mercoledì 3 novembre. Buon proseguimento,
PG&PGR