Carissimi,
siamo alla terza sezione del primo capitolo della quarta parte di Filotea. Rileggendolo, prima di mettere mano alla tastiera del PC ci è venuta in mente una vecchia canzone del 1967 che alcuni di voi, quelli della nostra età, senz’altro ricorderanno. Il testo diceva: “Tu sei buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre, qualunque cosa fai dovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai…al mondo non c’è mai qualcosa che gli va e pietre prenderai senza pietà…”. Sembrerebbe proprio che Pierre Antoine Muraccioli, meglio conosciuto come Antoine, si sia ispirato a quanto dice San Francesco di Sales: “E’ proprio vero, Filotea, se per far piacere agli altri, ci lasciamo andare a ridere, a giocare, a ballare con la gente di mondo, il mondo ne sarà scandalizzato; se non lo facciamo ci accuserà di essere ipocriti e tristi; se ci vestiamo bene, penserà che abbiamo un motivo nascosto; se andiamo alla buona, ci farà passare per gente senza educazione; la nostra allegria sarà per lui dissolutezza, la mortificazione, tristezza; ci guarda tanto di traverso che per quanto ci sforziamo, non gli andremo mai a genio. Le nostre imperfezioni le ingigantisce e le classifica peccati, i nostri peccati veniali li fa mortali; i nostri peccati di debolezza li trasforma in peccati di malizia.” Ciò che rammarica di più è che questo atteggiamento non è esclusivo di qualcuno, ma interessa anche un buon numero di cristiani o sedicenti tali. Cristiani che forse non hanno mai letto, o dimenticato, ciò che San Paolo dice nel capitolo 13 della Prima lettera ai Corinti, il famoso “Inno alla carità”. Francesco asserisce che “dovrebbe invece sapere, come dice S. Paolo, la carità è benigna, il mondo, al contrario, è cattivo; dovrebbe sapere anche che la carità non pensa male; a contrario, i mori pensa sempre ma e, e se proprio non gli riesce di accusare le nostre azioni, accusa le nostre intenzioni.” Un detto attribuito a Giulio Cesare dice: “Se il tuo nemico è più forte di te, alleati con lui”. Se questo poteva essere valido come strategia di guerra, per noi cristiani, visto chi è il nemico, corrisponde ad una vera e propria bestemmia in quanto equivarrebbe a limitare, se non annullare, l’Onnipotenza di Dio arrendendoci al male. Il Nostro continua col dire che “i montoni possono avere le corna o non averle, essere bianchi o essere neri, il lupo, appena gli riuscirà, li sbranerà. E’ un po’ la stessa cosa per noi fare quello che vogliamo, il mondo ci farà sempre guerra; se ci fermiamo un po’ davanti al confessore, si chiederà che cosa gli stiamo raccontando; se invece ci sbrighiamo, dirà che abbiamo taciuto metà! Sorveglierà tutti i nostri movimenti e per un piccolo scatto di collera dirà che siamo insopportabili; la cura dei nostri affari la chiamerà avarizia, la nostra dolcezza, stupidità; quanto ai figli del mondo, la loro collera è sincerità, la loro avarizia abilità amministrativa; le libertà che si prendono, franchezza: i ragni rovinano sempre l’opera delle api!” E’ bene ripetere che il male non sta nel mondo in sé in quanto il Cristo non è stato mandato per condannarlo, ma per salvarlo (Cfr Gv3,16-17); quando si parla di mondo si intende la mondanità, il vivere secondo una mentalità avversa a quella di Dio e del vangelo, il rifiutare con caparbietà i valori dello spirito, la verità il bene, la giustizia, l’amore. Si spiegano allora le parole di Gesù rivolte ai suoi poco prima di essere arrestato: “Padre, non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi” (Gv 17,9). Ricordiamoci che come cristiani siamo chiamati a vivere nel mondo senza assumerne la mentalità.
Preghiamo
Signore, tu hai detto ai tuoi discepoli di andare in tutto il mondo e di ammaestrare tutte le genti secondo la Tua parola. Non permettere che la mentalità del mondo ci faccia deviare dalla via che hai tracciato per ognuno di noi tradendo la tua fiducia. Amen
Ed oggi cerchiamo di ricavarci pochi minuti per rileggere l’Inno alla carità. Ci farà molto bene. Buona giornata,
PG&PGR