11 Settembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

probabilmente chi non conosce bene San Francesco di Sales e il suo modo di scrivere, leggendo quanto segue, potrebbe esclamare: “Ma esagerazione è mai questa? Sono cose ormai sorpassate!..” Per noi queste raccomandazioni, trasportate ai nostri tempi, sono più che valide: “Questi divertimenti, Filotea, abitualmente sono fuori posto e risultano pericolosi: dissipano lo spirito di devozione, indeboliscono le forze, intiepidiscono la carità, e risvegliano nell’anima mille generi di affetti perversi; questa è la ragione per cui occorre servirsene con grande prudenza.” Abbiamo già detto che, molto spesso, l’imprudenza, a qualsiasi livello, può trasformare una serata piacevole in qualcosa di drammatico. E ancora una volta i fatti di cronaca lo dimostrano. Riprendendo poi la similitudine dei funghi che, probabilmente lui stesso non disdegnava, a quanto abbiamo letto ieri, aggiunge: “Dopo i funghi si raccomanda di bere vino della migliore qualità; io ti dico che dopo le danze devi ricorrere a qualche santa e buona riflessione, per bloccare le impressioni pericolose che il piacere che hai provato potrebbe aver risvegliato nella tua anima.” Tutti sanno che i funghi, per quanto buoni, non sono di facile digestione; il consiglio è di non abusarne ed accompagnarli con un buon bicchiere di vino, possibilmente rosso, per facilitarla. Allo stesso modo le serate “brave” che possono causare qualche “difficoltà digestiva”, vanno ripensate e valutate alla luce della fede. In che modo? Il de Sales ci regala questa pista di riflessione in cinque punti: “1. Mentre tu ti davi alle danze, molte anime bruciavano nel fuoco dell’inferno per i peccati commessi nel ballo o per colpa del ballo. 2. Molti religiosi e persone devote, mentre tu ballavi, erano alla presenza di Dio, cantavano le sue lodi e ne contemplavano la bellezza. Hanno impiegato il loro tempo molto meglio di te! 3. Mentre tu danzavi, molte anime morivano tra grandi sofferenze; milioni di uomini e donne combattevano con il male nei loro letti, negli ospedali, nelle strade. Pativano per la gotta, i calcoli, il delirio. E non trovavano riposo! Tu non ne hai compassione? Non pensi che un giorno ti lamenterai come loro, mentre altri danzeranno come ora fai tu? 4. Nostro Signore, la Madonna, gli Angeli e i Santi ti hanno visto al ballo: come hai fatto loro pena! Hanno visto il tuo cuore affogarsi in simile follia e tutta presa da quella sciocchezza. 5. Mentre tu ballavi il tempo scorreva e ti sei avvicinata alla morte; guarda come sogghigna e ti invita al ballo; al suo ballo, nel quale i violini saranno i gemiti dei circostanti e il passo di danza sarà uno solo, quello dalla vita alla morte. Quella danza è il solo vero ‘passatempo’ dei mortali; in un momento passi dal tempo all’eternità della felicità o del tormento.” Certo, è un brano difficile da “digerire” (come i funghi!), espresso in modo, per alcuni aspetti, crudo; ma riletto con gli occhi di uomini e donne di fede, anche se dopo quattro secoli, potremo facilmente renderci conto di quanta verità ci sia in queste parole. Francesco, rivolgendosi a ciascuno di noi, così conclude questo capitolo: “Ho notato per tua comodità queste brevi riflessioni; ma Dio te ne suggerirà altre a questo fine, se tu hai il suo timore.” Sarebbe interessante proporre questo ultimo brano a chi, frastornato da musica assordante, affaticato da balli che sembrano essere esercizi ginnici, con la mente spesso intontita dall’alcol o…altro, esce da una discoteca sul far del giorno…Chissà quale sarebbe la sua reazione?!

Preghiamo

Cosa chiederti Signore? Fa’ che, soprattutto nei nostri giovani, per intercessione della Tua Madre Santissima del Nome della quale domani ricorre la memoria, aumenti la prudenza, il pudore, il senso di responsabilità, la coscienza che ogni esagerazione potrebbe essere pagata a caro prezzo e tieni sulla loro testa la Tua mano. Amen

Ed oggi chiediamo al Signore che questo sabato sera trascorra sereno. Buona giornata e auguri a tutte le Maria che conosciamo.

PG&PGR

N.B.

Non possiamo passare sotto silenzio il ventesimo anniversario degli attacchi terroristici dell’ 11 settembre 2001 e, nel chiedere la pace eterna per le oltre 3.000 vittime e la consolazione della fede per i loro familiari, preghiamo il Signore perché cessi, in tutto il mondo, ogni spirale di violenza.