10 Agosto 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

San Francesco di Sales inizia questo nuovo capitolo, il XXVII, intitolato “L’onesta nelle parole e il rispetto dovuto alle persone”, con una citazione tratta dalla lettera di San Giacomo (3,2b) alla quale fa seguito la sua esortazione: “Dice S. Giacomo: Se uno non pecca in parole è un uomo perfetto. Fa’ scrupolosamente attenzione a non lasciarti sfuggire alcuna parola sconveniente; anche se non la dici con cattiva intenzione, coloro che l’odono, possono prenderla in tal senso.” L’invito è molto saggio e prudente: non solo evitare espressioni sconvenienti, ma fare anche attenzione alla sensibilità, e all’innocenza, di chi ascolta. Continua, infatti col dire: “Se la parola sconveniente cade in un cuore debole, si estende e si allarga come una goccia d’olio su un lenzuolo; e qualche volta si impadronisce in modo tale del cuore da riempirlo di mille pensieri e tentazioni oscene.” Per meglio comprendere quanto questo sia reale, proviamo a pensare ad espressioni troppo “colorite” pronunciate in presenza di un bambino…magari dai genitori! Anche se non ne capirà il significato le ripeterà ad oltranza. Il Nostro aggiunge: “Tu sai che il veleno per il corpo entra dalla bocca; quello per il cuore entra dall’orecchio e la lingua che lo propina è assassina, anche se il veleno propinato non consegue l’effetto perché ha trovato immunizzati i cuori degli uditori. Se gli altri non sono morti non è perché mancasse la volontà di uccidere.” Quante volte abbiamo sentito l’espressione “ne uccide più la lingua che la spada”! E quante volte, durante le varie catechesi, ci siamo soffermati su questo aspetto del quinto comandamento! Riprende con tono severo citando il vangelo di Matteo (12,34b): “Nessuno venga a dirmi che non ci pensa: Nostro Signore, che conosce i pensieri, ha detto che la bocca parla dell’abbondanza del cuore. Se il pensiero non ce lo mettiamo noi, sta pur certa che ce lo mette il diavolo e anche molto! E’ il suo segreto: servirsi di cattive parole per trafiggere i cuori di chi gli capita a tiro.” Non meravigliamoci di questo perché anche lo sparlare, il pettegolezzo, la maldicenza fanno parte di quella zizzania che il maligno è sempre pronto a seminare. Facendo poi riferimento all’angelica, una delle tante erbe officinali che può essere di ausilio alla digestione, dice che “quelli che ne mangiano hanno sempre l’alito dolce e gradevole” e, allo stesso modo: “coloro che hanno nel cuore l’onestà e la castità, che è una virtù angelica, usano sempre parole educate e pulite.” A conferma riporta il pensiero di San Paolo (Ef 5,3; 1Co 15,33): “Quanto alle cose indecenti e folli, l’apostolo non vuole nemmeno che se ne faccia il nome, e ci assicura che niente corrompe i buoni costumi quanto le conversazioni invereconde.” Ciò che viene detto di seguito ci porta a pensare alle tante espressioni e discorsi a “doppio senso” che…lasciamo stare: “Se queste parole indecenti sono dette di nascosto, in modo studiato e sottile, sono ancora più velenose; infatti più un dardo è appuntito e più profondamente penetra nel corpo; così, più una parola cattiva è sottile e più penetra nei nostri cuori.” E rincara la dose rimproverando: “Coloro che pensano di essere gentiluomini perché usano tali parole nelle conversazioni, non hanno idea di che cosa sono le conversazioni; devono essere simili a sciami di api raccolte insieme per ricavare il miele da qualche dolce e virtuoso argomento, e non un mucchio di vespe che si uniscono per succhiare marciume. Se qualche stupido ti dice parole indecenti, fa vedere che le tue orecchie non vogliono udirle: interessati ad altro o manifesta la tua ripugnanza in qualche modo; sarà la tua prudenza a indicarti quello opportuno.” In quanti film o trasmissioni televisive condotte da “gentiluomini o gentildonne” si fa uso indiscriminato di termini, per usare un eufemismo, sconvenienti? Quanto sono “educativi”, specialmente per i più giovani, questi spettacoli!!! A domani per terminare il capitolo.

Preghiamo

Signore, quante volte usiamo male i beni che ci hai dato e tra questi quello della parola. Insegnaci ad eliminare dal nostro parlare e dal nostro comportamento tutto ciò che è diseducativo e perciò contrario alla Tua volontà. Amen

Ed oggi… regoliamoci di conseguenza. Buona giornata,

PG&PGR