Carissimi,
questa seconda tranche, che conclude il X capitolo, inizia con una citazione del Libro dei Proverbi (19,2): “Chi ha fretta corre il rischio di inciampare e urtare contro tutto”…e forse potremmo aggiungere “contro tutti”! Francesco di Sales continua il suo discorso sulla fretta, sull’ansia, sull’agitazione (che non risparmiano nessuno), portando l’esempio dei fuchi, i maschi delle api, che sono molto veloci nel volo, ma non producono miele e commenta: “Più o meno fanno la stessa cosa coloro che si affrettano con un’ansia bruciante e con un’apprensione disordinata: finiscono con il fare poco e male!” Siamo ormai abituati alle curiose similitudini che tendono ad illustrare meglio il suo pensiero e, dunque, il Nostro aggiunge: “Le mosche non ci danno noia per la mole, ma per il numero: allo stesso modo si può dire che le occupazioni importanti non ci mettono in agitazione come le piccole, perché queste si presentano molto numerose.” In effetti, se ci pensiamo bene, il più delle volte sono le piccole incombenze che ci fanno correre a destra e a manca, l’una si sussegue all’altra, facendoci perdere la calma necessaria e, puntualmente, dimentichiamo qualcosa. Ci viene suggerito di affrontare le cose con maggiore pace e ordine: “Accetta in pace le incombenze che ti capitano, e cerca di portarle a termine con ordine, una dopo l’altra. Se vuoi farle tutte in una volta e disordinatamente, farai soltanto sforzi che ti angustieranno e prostreranno il tuo spirito; e finirai quasi sempre schiacciato sotto il loro peso e senza risultato.” Pensando, probabilmente, a ciò che viene detto ancora nel Libro dei Poverbi (3,5), ci invita a confidare nella Provvidenza Divina in tutte le cose, anche in quelle che sembrano essere di minore importanza, ma che comunque possono crearci uno stato di agitazione: “In tutte le tue occupazioni appoggiati completamente alla Provvidenza di Dio, che è la sola che possa dare compimento ai tuoi progetti; tuttavia, da parte tua, lavora dolcemente per cooperare con essa, e sii certa che se confidi in Dio, il risultato che conseguirai sarà sempre il migliore per te, sia che ti sembri personalmente buono che cattivo.” Dunque dobbiamo credere fermamente nell’azione della Provvidenza che non ci abbandona mai e, attraverso il nostro lavoro diligente, attento e senza affanno, collaborare con Essa; in altre parole imparare a fidarci un po’ di più di Dio. Il capitolo termina con un tacito richiamo alle parole di Gesù “senza di me non potete fare nulla (Gv 15,5)” e ve lo proponiamo convinti che non abbia bisogno di ulteriori commenti: “Fa come i bambini che con una mano si aggrappano a quella del papà e con l’altra raccolgono le fragole e le more lungo le siepi; anche tu fai lo stesso: mentre con una mano raccogli e ti servi dei beni di questo mondo, con l’altra tienti aggrappata al Padre celeste, volgendoti ogni tanto verso di Lui, per vedere se le tue occupazioni e i tuoi affari sono di suo gradimento. Fa attenzione a non lasciare la sua mano e la sua protezione, pensando così di raccogliere e accumulare di più. Se il Padre celeste ti lascia non farai più nemmeno un passo, ma finirai subito a terra. Voglio dire, Filotea, che quando sarai in mezzo agli affari e alle occupazioni ordinarie, che non richiedono un’attenzione molto accurata e assidua, guarda Dio più delle occupazioni; quando gli affari sono così importanti che richiedono tutta la tua attenzione per riuscire bene, ogni tanto dà uno sguardo a Dio, come fanno coloro che navigano in mare i quali per raggiungere il porto previsto, guardano più il cielo che la nave. Così Dio lavorerà con te, in te e per te, e il tuo lavoro sarà accompagnato dalla gioia.”
Preghiamo
Signore, le cose che occupano la nostra mente sono sempre tante, forse a volte troppe e ci fanno dimenticare che Tu sei sempre vicino a noi anche quando…facciamo la spesa, puliamo la casa, ci rechiamo al lavoro o facciamo altro. Se l’affanno ci assale aiutaci a fermarci per qualche istante e a volgere il pensiero a Te, al Tuo amore, alla Tua Provvidenza. Amen
Ed oggi? Fermiamoci ogni tanto e chiediamo l’aiuto del Signore…Lo toccheremo con mano. Buona giornata,
PG&PGR