30 Giugno 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, oggi ricordiamo i primi martiri della Chiesa di Roma che, incolpati dall’imperatore Nerone dell’incendio della città da lui stesso ordinato, furono uccisi tra i peggiori tormenti. A questi martiri associamo tutti coloro che, in tempi lontani e vicini, hanno immolato la propria vita per testimoniare la loro fede in Gesù Cristo.

Ed ora andiamo alla conclusione di questo lungo capitolo che riportiamo integralmente. Qualche piccolo commento solo alla fine:

“Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto freddo e mi avete vestito; possedete il regno che vi è stato preparato fin dalla creazione del mondo, dirà nel giudizio finale il Re dei poveri a coloro che a loro volta avranno voluto essere re, dominando le cose materiali (Cfr Mt 25,31-45). Tutti, prima o poi, incontriamo situazioni nelle quali sperimentiamo la mancanza di qualche comodità e ne sentiamo il peso. Ci capita, ad esempio, di ospitare una persona che vorremmo e dovremmo trattare con riguardo e non c’è modo a causa dell’ora; oppure ti capita di avere gli abiti belli in un luogo mentre ti servirebbero in un altro per presentarti meglio; ti può capitare ancora che in cantina i vini si siano voltati in aceto e ti rimane solo un vino cattivo e aspro; oppure ti trovi in campagna in una bicocca dove manca tutto: il letto, la camera, un tavolo, il personale! Capita spesso di avere bisogno di qualche cosa anche se si è ricchi; in tal caso bisogna saper essere poveri in quello che manca. Filotea, sii contenta in queste situazioni, accettale volentieri e sopportale serenamente. Quando ti capiteranno rovesci che ti impoveriranno, o molto o poco, quali la grandine, il fuoco, le inondazioni, la siccità, le ruberie, i processi, allora sì che è il tempo di praticare la povertà; accetta serenamente la diminuzione dei beni, adattati con pazienza e costanza all’impoverimento…. Quando i nostri beni sono legati al cuore, se la grandine, i ladri o gli imbroglioni ce ne strappano una parte, che urla, che agitazione, che tormento ne abbiamo! Ma se i nostri beni sono attaccati a noi solo per la cura che Dio vuole che ne abbiamo e non sono attaccati al cuore, se ce li strappano, non sarà per quello che daremo in smanie e cadremo in svenimento. I vestiti degli uomini e degli animali differiscono proprio in questo: i vestiti delle bestie fanno parte della loro carne, quelli degli uomini sono soltanto sovrapposti, per poterli indossare e togliere quando si vuole.” Abbiamo vissuto certamente situazioni difficili e le stiamo vivendo ancora. A tutti manca qualcosa…a molti anche il necessario per vivere dignitosamente. Non manchi mai, però, la nostra vicinanza e la sollecitudine verso chi soffre nel corpo e nello spirito…e sono sempre tanti!

Preghiamo

Signore dacci occhi per vedere le necessità dei fratelli; dacci mani pronte a dare e fare; dacci orecchie per ascoltare il loro grido; dacci un cuore di carne per amare di più. Amen

Ed oggi si aprano maggiormente i nostri occhi, le nostre mani, il nostro cuore. Buona giornata,

PG&PGR