7 Maggio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

a chi non è mai capitato di sbagliare? Magari involontariamente? In buona fede? E non è certamente piacevole sentirsi messi “sotto accusa”. Proseguendo nel suo discorso sulla pazienza e citando San Gregorio, Francesco di Sales ci suggerisce: “Quando ti accusano giustamente di qualche colpa realmente commessa, umiliati molto, confessa che meriti l’accusa che ti è stata mossa.” Ma può capitare anche di essere accusati ingiustamente. In questo caso, continua: “ discolpati con calma, prova che non sei colpevole: hai l’obbligo di rispettare la verità anche per il buon esempio al prossimo.” Qui, dunque, si chiama in causa anche il giusto rispetto per la verità, che non deve essere considerata come una mancanza di pazienza. Gesù stesso, rispondendo a Pilato, dice di essere venuto nel mondo per “rendere testimonianza alla verità”(cfr Gv 18,33-38). Il governatore romano rimane spiazzato di fronte a questa affermazione e la paura di “perdere il posto” fa il resto. Di fronte a questa palese ingiustizia Gesù non si ribella e, dopo aver reso testimonianza alla verità, accetta l’umiliazione della croce…Proprio ciò che propone il Nostro: “Ma se dopo la tua sincera e onesta spiegazione dei fatti a tua discolpa, gli altri insistono nel caricare su di te le responsabilità dei fatti, non angustiarti in alcun modo e non cercare altre strade per far accettare la versione autentica dei fatti. Sai perché? Dopo che hai reso il suo alla verità, rendilo ora all’umiltà.”  Certo, non è facile accettare tutto questo…Gesù avrebbe potuto protestare la sua innocenza mettendo in evidenza la mala fede e l’invidia dei suoi accusatori, e di questo Pilato era ben cosciente come attesta il Vangelo di Matteo (27,18). Ma non lo fece! Sarebbe bene rileggere a questo punto l’inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,5-11) nella quale l’Apostolo ci sollecita ad avere «gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù». Lasciamo a voi di farlo. Il testo di Filotea continua con l’invito a non lamentarci troppo dei torti subiti in quanto l’amor proprio potrebbe farci correre il rischio di ingigantirli troppo. Non possiamo però negare che, talvolta, sentiamo una sorta di necessità “viscerale” di “vuotare il sacco”, di sfogarci con qualcuno, ma anche in questo dobbiamo avere la massima prudenza evitando di “ andare a lamentarti con persone facili all’indignazione e a pensare male.” Ma, potremmo obiettare, se la misura è colma? Se ci auto convinciamo che “se non ne parlo con qualcuno scoppio”!? Anche in questo caso il saggio Francesco, conoscendo bene l’animo umano, ci offre una risposta: “Se proprio non puoi fare a meno di lamentarti con qualcuno, sia per riparare l’offesa, sia per calmare te stessa, rivolgiti a persone calme e piene di amore di Dio. Se non farai così, il tuo cuore, invece di ricavarne serenità, sarà spinto ad essere ancora più inquieto: invece di toglierti la spina che ti punge appena, te la conficcherebbero più profondamente nel piede.” Non è difficile cadere in questo errore, ma è proprio in questi frangenti che dobbiamo chiedere al Signore una ulteriore dose di pazienza.

Preghiamo

Quante volte, Signore, ci sentiamo disgustati dalle ingiustizie! La verità, quella che Tu sei venuto a rivelarci, subisce continuamente dei torti e delle violenze. Insegnaci ad essere coraggiosi, onesti e veritieri per non avallare, con la nostra indifferenza, tali comportamenti. Amen.

Ed oggi, se ci capiterà di essere in qualche modo criticati, ripensiamo a quanto detto sopra. Buona giornata,

PG&PGR

IMPORTANTE

Alcuni già lo sanno. Ieri, nel primo pomeriggio, PGR è stato nuovamente ricoverato al Policlinico Umberto I. La sua situazione di salute esige degli altri esami che dovranno essere fatti quanto prima e i medici, per accelerare i tempi, hanno suggerito il ricovero. Un’ulteriore doccia fredda e non vi nascondo la mia preoccupazione. Dobbiamo pregare in modo forte e convinto perché la preghiera può tutto: aiuterà PGR ad affrontare con più serenità e fiducia questa ulteriore prova e tutti noi ad essergli, spiritualmente, vicini. Affidiamo lui e tutti coloro che soffrono all’intercessione di San Giuseppe, di San Francesco di Sales e del Beato Luigi Brisson. E pregate anche per me, ne ho tanto bisogno.

Cercherò di tenervi costantemente informati man mano che avrò notizie dai medici.

P.G.