Carissimi,
nella lettera ai Filippesi (4,8), San Paolo dice: “Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro , amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri”. Proprio quello che ci invita a fare Francesco di Sales mettendoci in guardia contro gli atteggiamenti contrari: “Le virtù e le belle qualità degli uomini, nate e cresciute nell’orgoglio, nell’esaltazione di sé e nella vanità, hanno soltanto l’apparenza del bene, senza linfa, senza midollo e senza solidità.” Egli, per la sua posizione, aveva spesso a che fare con persone di alto rango che, probabilmente e più facilmente, cedevano alle vanità mondane: “Se siamo puntigliosi per la stirpe, per il rango, per i titoli, offriamo le nostre qualità all’esame sindacatore degli altri, alla loro inchiesta su di noi, all’indagine e così ci ritroveremo le nostre credute qualità svuotate e scostanti; sì, perché l’onore che è bello quand’è ricevuto in dono, diventa dozzinale e di nessun pregio quando è preteso, cercato e mendicato.” Molto simpatico l’esempio del pavone che “fa la ruota per farsi notare ma, drizzando le sue belle piume, scopre tutto il resto e fa vedere da tutte le parti ciò che ha di meno bello…” Possiamo ben immaginare cosa! Il saper riconoscere i propri limiti, le proprie debolezze e mancanze è già un passo avanti e Francesco ci incoraggia dicendo che “la ricerca e l’amore della virtù ci rende già un po’ virtuosi”. Quando parliamo di conversione dobbiamo pensare ad un cammino che si intraprende, un riesame della propria vita per individuare ciò in cui si è più deboli con l’impegno sincero e costante di “cambiare rotta”. Continua il Nostro: “Le persone serie non perdono tempo nell’inutile groviglio di gerarchie, di onori, di saluti; hanno altro da fare! Questo è un terreno per il perditempo. Chi può avere perle non va alla ricerca di conchiglie: coloro che tendono alla virtù, non si agitano alla caccia di onori.” Certamente e giustamente “ognuno ha diritto a rimanere nel proprio rango senza mancare di umiltà, a condizione che ciò avvenga con naturalezza e senza contese”. Quanto bene farebbe all’umanità se ciò avvenisse effettivamente! A scanso di equivoci e confusione di ruoli il de Sales così conclude questo capitolo sull’umiltà esteriore: “Non parlo di coloro la cui dignità è in rapporto con una carica pubblica e nemmeno di alcune situazioni particolari nelle quali le conseguenze potrebbero incidere negativamente; in tali casi ognuno deve rimanere al posto che gli compete con prudenza e discrezione, accompagnate sempre da carità e cortesia.” Prudenza, discrezione, carità e cortesia…Qualità che dovrebbero caratterizzare ogni rapporto umano ed essere eccellenti in quanti il Signore chiama ad avere delle responsabilità nell’ambito sociale, amministrativo, politico, economico, ecclesiale e, soprattutto, in quello familiare.
Preghiamo
Signore, attraverso l’Apostolo Paolo, ci chiedi di non farci un’idea troppo alta di noi stessi. Fa’ che impariamo da Te ad essere più prudenti, discreti, cortesi e, soprattutto, più caritatevoli verso i nostri fratelli e sorelle. Amen.
Cosa fare oggi? Scegliamo la prudenza, la discrezione, la cortesia…la carità verso coloro che incontreremo. Buona giornata,
PG&PGR
Notizie da PGR
Dopo vari ordini e contrordini, ieri mattina gli hanno fatto la TAC. Al momento non ne conosciamo ancora l’esito. Ve lo comunicherò appena possibile. Per questa mattina è prevista la colonscopia. Continuiamo ad accompagnarlo con la preghiera.
PG