Carissimi,
siamo all’ultima parte del terzo capitolo e San Francesco di Sales non ci nasconde una realtà scomoda: la nostra pazienza può essere messa a dura prova quando, nel corso della vita, si presentano delle contrarietà. Ma non ci fa mancare la sua parola di incoraggiamento: “Nelle contrarietà che ti piomberanno addosso nell’esercizio della devozione, e vedrai che non mancheranno, ricordati della parola di Nostro Signore: La donna quando partorisce prova dolori molto forti, ma tutto dimentica alla vista del bambino, perché ha dato un uomo alla vita.” Rasserenati, almeno in parte, da questo, ci imbattiamo, però, in una affermazione che potrebbe lasciarci…sconcertati: “Nella tua anima hai concepito il figlio più meraviglioso di questo mondo, Gesù Cristo”. No, non è la sgrammaticatura, dovuta alla fedeltà al testo originale francese, che ci sconcerta, ma l’essenza di quanto viene detto…siamo chiamati a “concepire” in noi Cristo Gesù! Per comprendere meglio questo concetto dobbiamo ricorrere al testo del vangelo di Luca (8,21): «Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Ora la cosa si fa più chiara specialmente se ci lasciamo ulteriormente illuminare dalla riflessione di tanti Padri della Chiesa che si sono chiesti: “Che giova a me che il Cristo sia nato da Maria se non nasce, attraverso la fede, anche nella mia anima?” La conseguenza è che Cristo è generato in noi quando prendiamo consapevolezza di questa “gestazione” spirituale che, similmente a quella naturale, può generare, insieme alla gioia, anche “ansia e sofferenza”. Proviamo a pensare a pensare al comportamento della Vergine Maria dopo il suo “sì” alla proposta di Dio: nonostante il suo stato di gravidanza (e le donne sanno bene che quello iniziale è il periodo più delicato), affronta il lungo e non agevole viaggio da Nazaret a Ain Karem (e ritorno) per assistere la cugina Elisabetta: doppia ansia, doppia preoccupazione, qualche sofferenza… E cosa dire di San Giuseppe? Non crediamo di esagerare se ci spingiamo a dire che in quel lontano primo Natale della storia cristiana, anche lui ha sofferto “i dolori del parto” nella ricerca di un luogo per far nascere il Figlio di Dio e per proteggerlo. Quale responsabilità, quale ansia, quale preoccupazione nell’animo di questo giovane falegname? Torniamo al testo di Filotea nel quale Francesco ci rassicura un po’ dicendo che il Signore non ci abbandona in questo stato ansioso: “passati quei dolori, ti rimarrà la gioia senza fine di aver dato tale uomo al mondo.” E’ meraviglioso e, al tempo stesso, impegnativo sapere che siamo chiamati tutti a “generare” Cristo nel nostro cuore ma, specifica il Nostro: “sarà generato totalmente solo quando l’avrai formato completamente nel tuo cuore e nelle tue azioni con l’imitazione della sua vita.” Dunque non solo generare, ma anche “far crescere” dentro di noi, proprio come fa una donna “in dolce attesa”: elimina dalle sue abitudini tutto ciò che può nuocere al feto. Se vogliamo che Cristo sia generato in noi, se anche noi vogliamo essere delle piccole ed umili “arche” ad imitazione della Vergine, la vera Arca dell’Alleanza, dobbiamo necessariamente conformare la nostra vita agli insegnamenti del Vangelo…anche se questo comporta qualche sofferenza: “Guarda spesso con gli occhi interiori Gesù Cristo crocifisso, spogliato, bestemmiato, calunniato, abbandonato, oppresso da ogni sorta di mali, tristezze e ansie, e pensa che tutte le tue sofferenze non sono in alcun modo paragonabili alle sue, né per intensità, né per numero; e pensa che mai riuscirai a soffrire per Lui quello che Egli ha sofferto per te.” Questo lungo capitolo termina con l’invito di Francesco a considerare l’esempio dei santi martiri e l’esperienza di tanti fratelli e sorelle “oppressi da croci infinitamente più gravose e questo senza aiuti, senza consolazioni, senza alcun sollievo.”
Preghiamo
Signore, per noi Tue creature, le gioie e i dolori costituiscono un binomio inscindibile dal quale Tu non hai voluto sottrarti. Per intercessione di Maria, Giuseppe e tanti nostri fratelli e sorelle santi, aiutaci a viverlo serenamente, pazientemente e con amore. Amen.
Ricordiamoci che anche oggi siamo chiamati a “generare” il Cristo. Buona giornata a tuttti,
PG&PGR
Notizie di PGR
Ieri pomeriggio sono stato a trovarlo…Le nuove disposizioni anticovid non permettono le visite…Ho avuto solo il tempo di consegnargli la biancheria pulita e ritirare quella da lavare. Poi un breve dialogo…dalla finestra. L’ho trovato molto più disteso e sereno col passo più deciso. Martedì è prevista la TAC Total body. Con una fervida preghiera corale chiediamo al Signore che sia tutto a posto.
PG