8 Marzo 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo la piccola pausa di sabato, oggi iniziamo la seconda parte della Filotea che, come sintetizza P. Ruggero nella sua traduzione, “contiene diversi consigli per l’elevazione dell’anima a Dio per mezzo dell’Orazione e dei Sacramenti”. La nostra speranza è sempre quella che la lettura del testo alimenti la riflessione e ci sia di stimolo e aiuto per crescere nell’Amore di Dio e del prossimo. Noi ci limiteremo a fare qualche piccolo commento qua e là.

Dunque iniziamo con l’aiuto di Dio e l’intercessione del nostro Santo patrono che nel primo capitolo ci parla della necessità dell’Orazione (preghiera) dicendo:“L’orazione illumina l’intelletto con la chiarezza della luce di Dio e scalda il cuore al calore dell’amore celeste, nulla l’eguaglia nel purificare l’intelletto dall’ignoranza e il cuore dagli affetti disordinati; è un’acqua di benedizione che fa rinverdire e rifiorire le piante dei nostri buoni desideri, monda le anime dalle imperfezioni e attenua nei cuori l’ardore delle passioni.” Passa poi a suggerirci l’Orazione mentale. Di cosa si tratta? Nulla di particolarmente complicato in quanto si tratta di meditare i misteri della vita e della passione del Signore. Praticamente quello che si fa (o si dovrebbe fare!) recitando il Rosario meditando sui vari misteri. Attraverso questi comprendiamo meglio la vita del Signore prendendolo come nostro modello. Dice: “Ma più di ogni altra, ti consiglio l’orazione mentale, che impegna il cuore a meditare sulla vita e la passione di Nostro Signore: se Lo contempli spesso nella meditazione, il cuore e l’anima ti si riempiranno di Lui; se consideri il suo modo di agire, prenderai le sue azioni a modello delle tue. E’ Lui la luce del mondo: è dunque in Lui, da Lui e per mezzo di Lui che possiamo essere illuminati e trovare la chiarezza”.

Torna alla mente la domanda che i due discepoli del Battista, da lui invitati a seguire il Cristo, rivolgono al “nuovo” Rabbi: “Maestro dove abiti?” (cfr. Gv 1,35-42). “Venite e vedrete” è la sua risposta. L’evangelista aggiunge: “E quel giorno rimasero con lui (v. 39). Rimanere con il Signore Gesù: è questo il fulcro della vita cristiana ed è l’incoraggiamento che Francesco ci rivolge con una delle sue solite similitudini: “I bambini, a forza di ascoltare le mamme e balbettare dietro di loro, imparano la loro lingua; avverrà lo stesso per noi se ci terremo vicino al Salvatore con la meditazione: osservando le sue parole, le sue azioni e i suoi affetti, impareremo, con il suo aiuto, a parlare, agire e volere come Lui”.

Per oggi ci fermiamo qui. Continueremo domani con la seconda parte di questo capitolo.

Preghiamo

Signore Gesù, tu sei la Porta che ci introduce a Padre. Aiutaci a stare sempre in Tua compagnia e insegnaci, attraverso la Tua Parola e i Tuoi Sacramenti a “scovare” la Tua presenza nel nostro vivere quotidiano. Amen.

Ed oggi, anche nelle nostre azioni quotidiane più umili, fermiamo per qualche attimo la nostra mente per pensare al Signore. Buona giornata,

PG&PGR