Carissimi,
nel secondo capitolo della seconda parte della Filotea San Francesco di Sales esordisce dicendo: “E’ possibile, Filotea, che tu non sappia come va condotta l’orazione mentale: ai giorni nostri pochi lo sanno ed è un male.” Se questo era valido ai suoi tempi, lo è ancor di più oggi. Molti, purtroppo, hanno dimenticato che cosa sia la preghiera; al massimo ci si limita a “chiedere” senza mai ricordarsi di “ringraziare”. Dunque è bene re-imparare a pregare e il Nostro ci mette sulla buona strada con alcuni consigli: “La preparazione consta di due momenti: primo, mettersi alla presenza di Dio; secondo, invocarne l’assistenza.” Per metterci alla presenza di Dio propone, poi, quattro vie. Oggi ascolteremo le prime due. “La prima è una viva e attenta presa di coscienza della onnipresenza di Dio: Dio è in tutto e dappertutto e non c’è luogo o cosa in questo mondo che non manifesti la sua presenza; noi siamo simili agli uccelli che sono circondati dall’aria ovunque indirizzino il loro volo: ovunque andiamo o ci fermiamo Dio ci è presente. Tutti sanno questa verità, ma non tutti sono attenti a prenderne coscienza.”. Dobbiamo però stare attenti che questo non porti ad una sorta di “panteismo”. Dio è senz’altro presente in tutte le cose, ma non tutte le cose sono Dio. “I ciechi, pur non vedendo il Principe al cui cospetto si trovano, non per questo non tengono un contegno rispettoso se sono avvertiti di tale presenza; però, non vedendolo, dimenticano facilmente la sua presenza; di conseguenza ancor più facilmente dimenticano il contegno rispettoso. Noi siamo così, Filotea: pur sapendo che Dio è presente, non lo vediamo; è la fede che ci ricorda la sua presenza. Non vedendolo materialmente con gli occhi ce ne dimentichiamo molto spesso e ci comportiamo come se Dio fosse molto lontano. Sappiamo bene che è presente in tute le cose, ma non ci pensiamo, ed è quindi come se non lo sapessimo. Tornando alla preghiera, devi dire al tuo cuore con tutto te stesso: Cuor mio, Dio è proprio qui!”. Dio è sempre presente nella nostra vita, anche quando non ci pensiamo, e questo pensiero dovrebbe farci riflettere maggiormente quando prendiamo “vie traverse”. Continua: “La seconda via per mettersi alla presenza di Dio è pensare che non soltanto Dio è presente nel luogo in cui ti trovi, ma in modo particolare è presente nel tuo cuore e nel profondo del tuo spirito, ai quali dà vita e forza, quale cuore del tuo cuore e spirito del tuo spirito; come l’anima infatti è diffusa in tutto il corpo e presente in ogni parte di esso, e tuttavia ha nel cuore la sua sede privilegiata, similmente Dio, pur essendo presente dappertutto, sceglie la sua sede particolare nel nostro spirito”. Poi, citando San Paolo (cfr. 1 Ts 5,10) afferma che “noi viviamo, ci muoviamo e siamo in Dio”. Essere in Dio significa, come dicevamo sopra, essere coscienti della sua presenza nella nostra esistenza e “pensando a questa verità, procurerai di avere nel tuo cuore un grande rispetto per Dio, perché ivi è presente in modo particolare.”
Preghiamo
Signore che sei sempre nel nostro cuore guida i nostri passi secondo la tua legge d’amore ed aiutaci a sentirti presente in noi nei momenti belli e in quelli in cui troviamo più difficoltà a seguirti. Amen
Oggi guardiamoci attorno cercando di scorgere i segni della Sua presenza in noi, nelle cose e negli altri. Buona giornata,
PG&PGR