Carissimi,
nel desiderare una vita veramente devota non dobbiamo avere fretta; la fretta, lo sappiamo , è sempre cattiva consigliera. C’è un passo da compiere inizialmente e Francesco di Sales ci dice che “si deve cominciare dalla purificazione dell’anima”. Citando il Cantico dei Cantici, un libro dell’Antico Testamento da lui tanto amato, dice: “I fiori sono apparsi nei campi, è giunto il tempo di potare e sfrondare. I fiori del nostro cuore, o Filotea, sono i buoni desideri. Ora, appena compaiono, bisogna mettere mano alla roncola per sfrondare dalla nostra coscienza tutte le opere morte ed inutili”. Nella Lettera agli Efesini (4,22-24), San Paolo dice che “bisogna deporre l’uomo vecchio e rivestire l’uomo nuovo”. L’uomo vecchio è quello che si perde dietro le passioni ingannatrici; l’uomo nuovo è quello creato da Dio nella giustizia e nella santità vera. Dunque l’inizio del cammino di conversione è la purificazione dalla malizia del peccato. Ma, ci dice Francesco: “Questa pirificazione è miracolosa ed eccezionale in grazia…non possiamo pretenderla”. Questo ci sembra molto importante perché, non dimentichiamolo mai, tutto è dono di Dio e un dono non si può pretendere…bisogna meritarlo e attenderlo con pazienza: “Ordinariamente la purificazione, come la guarigione sia del corpo che dello spirito, avviene adagio adagio, per gradi, un passo dopo l’altro, a fatica e col tempo…L’anima che sale dal peccato alla devozione viene paragonata all’alba, che, quando spunta, non mette immediatamente in fuga le tenebre, ma gradatamente”. Inoltre aggiunge: “La guarigione la quale avviene senza fretta è sempre la più sicura; le infermità del cuore, come quelle del corpo, vengono a cavallo o in carrozza, ma se ne vanno a piedi e al piccolo trotto” Quanto è vero questo! Continua: “Devi essere dunque coraggiosa e paziente in questa impresa, Filotea: Che pena vedere anime che scoprendo di essere afflitte da molte imperfezioni, dopo essersi impegnate per un po’ nel cammino della devozione, si inquietano, si turbano e si scoraggiano e rischiano di cedere alla tentazione di lasciare tutto e di tornare indietro”. Rileggiamoci la parabola del seminatore che troviamo nel Vangelo di San Matteo al capitolo 13… Perciò coraggio e andiamo avanti pregando:
Signore, spesso ci arrabbiamo con noi stessi e con Te. Nonostante il nostro impegno, non riusciamo a vedere progressi. Siamo malati, impazienti di guarire, poco propensi all’attesa che i “farmaci” facciano effetto. Rinvigorisci in noi la pazienza e la fiducia nell’opera del Tuo Spirito. Amen
Oggi faremo qualche passetto in avanti? Se “sì” ringraziamo il Signore, se “no”…ringraziamolo egualmente e riproviamoci. Buona giornata,
PG&PGR