Carissimi,
torniamo alla nostra “Filotea”. Dopo il consueto invito a metterci alla presenza di Dio chiedendo la luce dello Spirito Santo, San Francesco di Sales ci sollecita a meditare sul peccato. In questo tempo quaresimale questa quarta meditazione sembra cadere “a fagiolo” e prima di ascoltare le sue parole fermiamoci un momento a riflettere sulla realtà del nostro peccato, di tutte quelle cose che si frappongono tra noi, l’Amore di Dio e quello del prossimo. Negli ultimi decenni siamo passati da una concezione “bacchettona” in cui tutto, o quasi, era considerato peccato, ad una convinzione per la quale nulla è peccato, tutto è permesso. Il “relativismo”, la teoria del “secondo me”, ha falsato la mentalità dell’uomo moderno allontanandolo, sempre di più, dalla Verità. Ed ecco le tre considerazioni che il Salesio ci propone: “1. Pemsa da quanto tempo hai cominciato a peccare, e come, da allora, i peccati si sono moltiplicati in te…in opere, in parole, in desideri e in pensieri; 2. Pensa alle tue cattive inclinazioni e a come le hai assecondate; 3. Pensa poi, in modo particolare, al peccato di ingratitudine verso Dio, peccato comune e presente in tutti gli altri…Hai disprezzato molte ispirazioni, hai lasciato cadere molti impulsi al bene”. Evidentemente, con questa ultima frase, Francesco si riferisce ai tanti peccati di “omissione” che spesso sottovalutiamo pur essendo quelli più comuni. La sua indole di Pastore lo porta ad aiutarci a considerare le nostre mancanze, anche se lo fa con parole “forti”: “Arrossisci nella tua miseria. Mio Dio, dove troverò il coraggio di comparire davanti a Te?…Non ho saputo conservare integro uno solo dei miei sensi…E mi pare questo il modo di contraccambiare i benefici del Creatore e il Sangue del Redentore?”. Ma subito dopo, ecco l’insegnamento del buon padre: “Chiedi perdono e gettati ai piedi del Signore come un figliuol prodigo, come una Maddalena…Decidi di vivere meglio. Signore, con la tua grazia, non voglio mai più cedere al peccato…Farò tutto il possibile per sradicare dal mio cuore le erbacce, in modo particolare quelle più dannose”. Conclude questa sezione (diciamocelo pure, un po’ scomoda e impegnativa!), dicendo: “Ringrazia Dio che ti ha atteso pazientemente…offrigli il tuo cuore in pegno e pregalo che ti fortifichi”. Ringraziare, offrire, pregare: siano questi tre verbi ad accompagnare il nostro cammino sempre e, in modo speciale, in questa Quaresima.
Torneremo su questo argomento quando il Salesio ci parlerà del Sacramento della Confessione.
Preghiamo
Signore tu ci hai offerto il Tuo Amore e la Tua spessa vita, ma spesso il nostro orgoglio e la nostra superbia ci hanno fatto girare la testa dall’altra parte. Aiutaci a guardare costantemente verso di Te e a proseguire il nostro cammino con cuore rinnovato. Amen.
Ed oggi dedichiamo un po’ di tempo a ripensare ai momenti “neri” della nostra vita e, ancora una volta, con rinnovata fiducia, chiediamo perdono. Amen. Buona giornata,
PG&PGR