Carissimi,
inizia con questo giorno di digiuno il tempo “forte” della Quaresima: tempo favorevole per intensificare la preghiera, la carità verso il prossimo e un po’ di penitenza. Il Calendario Romano, a differenza di quello Ambrosiano (che inizierà la Quaresima domenica prossima…i milanesi si fanno lo sconto…!), dà l’avvio a questo tempo “forte” il mercoledì, con l’austero rito dell’imposizione delle Sacre ceneri e l’invito a “convertirsi e credere al Vangelo”. Perciò oggi mettiamo “in attesa” la Filotea e vediamo cosa dice, a proposito del digiuno, San Francesco di Sales in una Esortazione del 9 febbraio 1622: “Questi primi quattro giorni della Santa Quaresima sono come la testa e il capo, la premessa o la preparazione che dobbiamo fare per passare bene la Quaresima e disporci a digiunare bene…Ma per parlare di digiuno, e di ciò che si richiede per ben digiunare, prima di ogni altra cosa bisogna sapere che il digiuno, per se stesso, non è una virtù visto che lo praticano (per diversi motivi, n.d.r.) i buoni e i cattivi, i cristiani e i pagani. Lo raccomandavano anche gli antichi filosofi…il digiuno è virtù soltanto in quanto è accompagnato dalle condizioni che lo rendono accetto a Dio…Non basta digiunare esteriormente; occorre digiunare anche interiormente ed accompagnare il digiuno del corpo con quello dello spirito”. Alle sue religiose della Visitazione, e anche a noi oggi, il Salesio indica tre condizioni affinché il digiuno non sia soltanto una “norma” da osservare e dice: “La prima è che bisogna digiunare con tutto il cuore”. Con questo vuole dirci che tutto il nostro essere e tutti i nostri sensi devono concorrere al digiuno; continua: “E’ quello che vuole indicarci la Chiesa in questo santo tempo di Quaresima, insegnandoci a far digiunare i nostri occhi, le nostre orecchie e la nostra lingua”. Forse quest’ultimo è quello più difficile da mettere in atto…! La seconda condizione è quella di “non digiunare per vanità, ma per umiltà”. Ma cosa significa questo? Citando il brano di Matteo 6,16 prosegue: “Quando Nostro Signore dice ‘Fate il vostro digiuno in segreto, intende: non lo fate per essere visti o stimati dalle creature, non fate le vostre opere per piacere agli uomini; abbiate cura di edificarli…non cercate di essere migliori degli altri”. La terza condizione: Guardare a Dio e fare tutto per piacergli, ritirandoci profondamente in noi stessi, come fece il grande santo (San Gregorio Magno, n.d.t.) il quale si ritirò in un luogo isolato e segreto dove rimase per un certo tempo senza che nessuno sapesse dov’era, accontentandosi che lo sapessero il Signore e i suoi Angeli”. Per noi sia sufficiente “ritirarsi” nel segreto del cuore e dunque viviamo questo digiuno e tutta questa Quaresima disponendoci ad un rinnovamento e ad una purificazione del cuore e della mente tenendo sempre ben presente ciò che il sacerdote dirà ad ognuno di noi imponendoci le Ceneri: Convertiti e credi al Vangelo. Inutile dire che quanto è stato detto sul digiuno è valido anche per la preghiera e le opere di carità.
Preghiamo con le parole della Liturgia:
O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Amen.
Ed oggi? Beh, dopo quanto detto sopra, fate voi. Buon cammino quaresimale e buona giornata,
PG&PGR