28 gennaio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

lavoriamo un po’ di fantasia ed immaginiamo di essere a Campo Imperatore, o a Prati di Tivo, con lo spettacolo meraviglioso del Gran Sasso davanti ai nostri occhi. Oppure, per gli amici “piemontesi”, dopo aver percorso quei 14 chilometri di stretti tornanti che partono da Crissolo, fermiamoci a Pian del Re per ammirare la bellezza e l’imponenza del Monviso. Meraviglie della natura! Ora volgiamo la nostra attenzione a tutti quei fratelli e sorelle, di cui è piena la Storia della Chiesa, che hanno saputo interpretare con la vita il pensiero di Dio. Meraviglie dello Spirito! Ma che fatica! Per raggiungere la vetta del Corno Grande (2.914 metri s.l.m.), la cima più alta del massiccio del Gran Sasso, oppure arrampicarsi sul Monviso (3.841 metri s.l.m.) è necessario avere agilità, coraggio e allenamento; ma anche per imitare i “giganti” della carità e della spiritualità occorre avere agilità e vivacità. San Francesco di Sales ci dice che “La devozione è una sorta di agilità e vivacità spirituale, per mezzo della quale la carità agisce in noi o, se vogliamo, noi agiamo per mezzo suo, con prontezza e affetto”. La carità, cioè l’Amore di Dio, dunque, agisce in ognuno di noi, se glielo permettiamo, “facendoci praticare tutti i Comandamenti di Dio senza eccezioni e nella loro totalità”. Quella della vera devozione (la montagna) è una vetta impossibile da raggiungere senza l’osservanza dei Comandamenti (l’allenamento). E in questo non possiamo farci sconti, non siamo al “prendi tre e paghi due” di qualche supermercato, non possiamo “addomesticare” la Legge di Dio secondo il nostro modo di pensare lasciandoci andare alla “pigrizia” spirituale. Continua il Salesio: “Chi non osserva tutti i Comandamenti di Dio non può essere giudicato né buono né devoto. Per essere buoni ci vuole la carità e per essere devoti, oltre alla carità, bisogna avere grande vivacità e prontezza per compierne gli atti…La devozione si trova in un grado di carità eccellente, non soltanto ci rende pronti, attivi e diligenti nell’osservare tutti i Comandamenti di Dio; ma ci spinge inoltre a fare con prontezza e affetto tutte le buone opere che ci sono possibili”. E le nostre possibilità, quando ci affidiamo seriamente all’aiuto di Dio, sono grandi e tante come grande e tanta è la pazienza di Dio che sa aspettare i nostri tempi: “Come un uomo guarito di recente da una malattia cammina quel tanto che gli è necessario…così il peccatore guarito dal suo peccato, cammina quel tanto che Dio gli comanda, trascinandosi adagio adagio fino a che non giunga alla devozione”. Allora, una volta guariti dai nostri mali, riacquistata la fiducia in noi stessi e risanati nel nostro spirito potremo nuovamente correre per i sentieri di Dio. “In conclusione – dice il de Sales – si può dire che la carità e la devozione differiscono tra loro come il fuoco e la fiamma; la carità è un fuoco spirituale, che quando brucia con una forte fiamma si chiama devozione: la devozione aggiunge al fuoco della carità solo la fiamma che rende la carità pronta, attiva e diligente, non soltanto nell’osservanza dei Comandamenti di Dio, ma anche nell’esercizio dei consigli e delle ispirazioni del cielo”. Quindi, non accontentiamoci di guardare le montagne, ma mettiamoci in cordata e…in marcia!

Preghiamo

Signore che ci inviti a seguire la via dei Tuoi Comandamenti, non permettere che siamo tentati di giudicarli troppo gravosi. Dacci la forza, la costanza e l’agilità spirituale per superare la nostra debolezza, ristorare la nostra stanchezza, rinforzare la nostra speranza. Amen

Ed oggi, un passetto in più? Buona giornata,

PG&PGR

UNA PICCOLA, MA PIACEVOLISSIMA, NOTIZIA:
Quando eravamo giovani, e lo erano anche loro, in occasione delle “Giornate Salesiane”, un Convegno annuale sulla spiritualità di San Francesco di Sales, di cui P. Ruggero Balboni era il Presidente, abbiamo conosciuto alcune suore “Figlie di San Francesco di Sales, una Congregazione ispirata al nostro Santo, fondata nel 1872 da don Carlo Cavina a Lugo di Romagna. Dopo alcuni anni di collaborazione, a causa di trasferimenti, ordinazioni e successivi impegni pastorali, i contatti si sono persi. Questa mattina abbiamo ricevuto una telefonata di Suor…, che già ci aveva contattato un paio di settimane fa, con la notizia che i “messaggi quotidiani”, attraverso il sito della Parrocchia, sono stati accolti con gioia ed interesse anche da altre consorelle, qualche sacerdote e qualche laico di Lugo. La “famiglia” si allarga: Lazio, Piemonte ed ora, la Romagna. Beh, che dire? Ne siamo felici e ringraziamo il Signore e San Francesco di Sales che si servono de ‘sti du’ pòri preti de borgata per………fate voi!