20 gennaio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oggi affrontiamo, anche se brevemente, l’ultima parte delle “Controversie” che Francesco di Sales dedica al Purgatorio e del quale la chiesa Riformata negava (e nega) l’esistenza. Per meglio comprendere questo concetto dobbiamo, ancora una volta, fare ricorso al Catechismo della Chiesa Cattolica che, nei numeri 1030 e 1031 dice: “Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo… La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione degli eletti, che è tutt’altra cosa dal castigo dei dannati…Su questo insegnamento poggia anche la pratica della preghiera per i defunti…”. E Francesco di Sales scrive: “La Chiesa Cattolica, nei nostri tempi, è stata accusata di superstizione, a motivo della preghiera che essa innalza per i defunti, perché, con essa, dimostra di credere in due verità che si pretende non esistano, ossia che i defunti si trovino nella sofferenza (di non aver ancora raggiunto pienamente la visione di Dio –n.d.r.), e nella necessità e che sia possibile soccorrerli”. Quale era, dunque, la tesi dei protestanti? “I defunti o sono dannati o sono salvi e non è possibile pregare per i defunti”. Posizione molto dura e…molto triste. Francesco dimostra anche l’incoerenza di tale posizione dicendo: “Lutero, nella ‘Disputa di Lipsia’, diceva di credere fermamente, anzi di sapere con certezza che esisteva un Purgatorio, in seguito lo ha negato. Va poi detto che è cosa abituale per tutte le fazioni del nostro tempo prendersi gioco del Purgatorio e disprezzare le preghiere per i defunti, ma la Chiesa si è opposta energicamente a tutti costoro, a ciascuno nel suo tempo, con la Sacra Scrittura dalla quale i nostri predecessori hanno saputo trarre molte dimostrazioni”. E qui il de Sales elenca e commenta diversi passi biblici a sostegno della tesi Cattolica. Ne citiamo uno, che spesso viene proclamato anche nelle nostre funzioni esequiali, in cui si afferma appunto la necessità della preghiera per i defunti: “Lo troviamo nel Secondo Libro dei Maccabei (12,43) dove la Scrittura racconta che Giuda Maccabeo inviò a Gerusalemme dodicimila dracme d’argento per offrire sacrifici per i defunti”. Possiamo dunque concludere che la preghiera per i defunti è giustificata dal credere che esista il Purgatorio… Che senso avrebbe, altrimenti, se esistesse solo il Paradiso o l’Inferno? Se le anime dei nostri morti sono già in Paradiso non hanno bisogno delle nostre preghiere di suffragio. Offriamo forse preghiere di suffragio per i Santi? Siamo noi che abbiamo bisogno delle loro preghiere di intercessione! E per coloro che hanno rifiutato fino in fondo l’Amore e il perdono di Dio? Ebbene, possiamo solo affidarli alla Sua misericordia perchè solo Lui conosce fino in fondo il cuore dell’uomo.

Nel 1596 terminerà l’avventura dei fogli volanti, e – scrive il Balboni – la prima Messa  celebrata la notte di Natale di quello stesso anno a Thonon, vide un grande concorso di popolo. Al termine della missione di Francesco di Sales nello Chablais si contarono diverse migliaia di “ritorni” alla fede cattolica.

Qui termina la nostra veloce presentazione delle “Controversie”. Molto ci sarebbe ancora da dire, ma crediamo, anzi siamo convinti, che la cosa più importante sia quella di pregare perché la Chiesa torni ad essere unita, Cattolici, Riformati e Greco-Ortodossi sotto la guida di un unico Pastore che è Gesù Cristo. Sia questo il nostro impegno odierno.

Come continueremo questi nostri incontri? Se ben ricordate, all’inizio di questa nostra “avventura” in compagnia di San Francesco di Sales, dicemmo che non avremmo seguito uno schema preciso, affidandoci a quello che lo Spirito Santo ci avrebbe ispirato in quel momento. Ma ora pensiamo che, dopo aver “saltellato” qua e là tra le opere del Salesio, lo conosciamo abbastanza per iniziare una lettura più sistematica dei suoi scritti, accompagnata sempre da un nostro “piccolo” commento per meglio adattarla al nostro tempo. Avremmo pensato all’Introduzione alla vita devota, o Filotea, che, per molti aspetti, è più accessibile di altri testi più impegnativi come il Trattato dell’Amor di Dio. Cosa ne dite?

Un grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di seguirci fino ad oggi nella speranza che continuino ad averla anche in futuro. Ci prendiamo qualche giorno di riposo e ci ritroveremo lunedì 25 gennaio giorno della festa liturgica della Conversione di San Paolo. Ma non dimentichiamoci che domenica prossima, 24 gennaio, è la festa del santo patrono della nostra comunità parrocchiale e anche di tutti coloro che ci seguono da lontano cercando di  vivere la sua spiritualità.

E la preghiera di oggi? Dai, un po’ di creatività.

Un abbraccio a tutti, vicini e lontani e buon proseguimento,

PG&PGR