Carissimi,
“I ministri (calvinisti) hanno violato l’autorità della Chiesa, terza norma della nostra fede”. Questo è il titolo che Francesco di Sales dà a questa sezione delle “Controversie”. Tale autorità della Chiesa è ciò che oggi chiamiamo “il Magistero” e cioè tutto ciò che essa insegna ed ha insegnato attraverso i “Padri”, i Concili e tutti gli altri documenti emanati nel corso dei secoli. Il Catechismo della Chiesa Cattolica Cattolica (CCC), al numero 85 dice: “L’ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente nella Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo, e cioè ai Vescovi in comunione con il successore di Pietro, il vescovo di Roma”. Nel numero successivo si spiega che il Magistero “non è al di sopra della Parola di Dio, ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso…e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone da credere come rivelata da Dio”. Il nostro Francesco, prendendo spunto da un libro di Teodoro Beza, discepolo di Calvino, mette in luce alcune contraddizioni che si trovano in quel testo soprattutto a proposito dell’interpretazione dello Sacre Scritture. La tesi di Beza: Bisogna giudicare le interpretazioni delle Scritture mettendo a confronto i passi tra di loro e il tutto con il Simbolo della fede. La tesi del de Sales: Noi non chiediamo come va interpretata la Scrittura, ma chi sarà il giudice (l’interprete, n.d.r.): infatti dopo aver messo i passi a confronto fra di loro e il tutto con il simbolo della fede, noi concludiamo con il passo seguente: ‘Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non la vinceranno (cfr. Mt 16,18)’, San Pietro è stato posto a capo ministeriale e supremo moderatore nella casa di Dio”. E più avanti ammonisce: “Cristiani: riconoscete, vi prego, lo spirito di contraddizione. Ci si rimanda alla Scrittura; noi c’eravamo prima che voi esisteste, e vi troviamo dentro chiaro e nitido tutto quello che crediamo. Ma bisogna capirla bene, mettendo a confronto i passi tra di loro e il tutto con il Simbolo; noi facciamo questa operazione da millecinquecento anni e più”. E conclude: “Se ognuno ha l’autorità di proporre il significato della Santa Parola, la difficoltà è insolubile; se chi ha l’autorità di proporre può errare nella sua proposta, è tutto da rifare. Bisogna dunque che ci sia qualche autorità infallibile, alla cui decisione siamo obbligati ad attenerci: la Parola di Dio non può errare, chi la propone non può errare, tutto allora sarà molto sicuro”. Abbiamo già citato altrove ciò che dice San Pietro nella sua seconda lettera (1,20), ma lo facciamo nuovamente: “Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione”.
Preghiamo
Signore, che attraverso il Tuo Santo Spirito guidi la Chiesa nella Verità e nell’amore, fa’ che ricerchiamo l’unità che non abbiamo ancora saputo trovare e amiamo, con carità sincera, tutti i nostri fratelli cristiani. Amen
Oggi una preghiera per l’unità dei cristiani. Buona giornata,
PG&PGR