31 dicembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

in una lettera del 31 dicembre 1612 Francesco scrive: “Eccoci oggi alla fine del vecchio anno e domani al principio del nuovo. Bisogna benedire il Signore di tante grazie ricevute…Voglia Dio che mediante questi anni fuggevoli possiamo felicemente arrivare all’anni permanente della santa eternità! Serviamoci bene perciò di questi piccoli momenti transitori, esercitandoci nella dolcezza e nell’umiltà, che Gesù fin da bambino ci insegna”. L’ultimo giorno dell’anno, per volontà del santo Fondatore, nei monasteri della Visitazione venivano cambiate le varie cariche, le monache si scambiavano le celle e anche oggetti di uso personale proprio per sottolineare il non attaccamento alle cose terrene. Gli A.S., fonte preziosa di tanti particolari della vita del Salesio che spesso le biografie tralasciano, riportano un brano di un biglietto indirizzato, in questo ultimo giorno del 1615, alla Madre de Chantal: “Sì, mia carissima figlia, Madre mia, bisogna amare la volontà di Dio nelle piccole e nelle grandi vicende…fate oggi i vostri piccoli e grandi cambiamenti, con la maggior perfezione possibile. Dopo averci pensato innanzi a Dio, son venuto nella determinazione che bisogna confermare il nostro Istituto nel  fare i suoi cambiamenti in questo giorno in cui Dio fa i suoi col farci passare da un anno all’altro, dandoci così ogni anno una grande lezione sulla nostra instabilità e sul nostro cambiamento che ci portano alla beata eternità”. A noi, diciamoci la verità, i cambiamenti ci piacciono poco. Siamo attaccati alle nostre abitudini, alle nostre cose, al nostro modo di vivere e quando un cambiamento si rende necessario restiamo “spiazzati”. Ma se ci guardiamo alle spalle ci accorgiamo di quante modifiche abbiamo dovuto apportare a tutte quelle cose alle quali eravamo abituati a partire dalla scorsa primavera. E’ bastata un organismo piccolissimo, ma insidioso e pericoloso, per rivoluzionare tutto, per limitare la nostra libertà, per recluderci dentro le nostre case, per impedirci di incontrare persone amiche e per poter vivere insieme la nostra fede. Ma non è stato sufficiente perché, quando la bufera si è attenuata, è bastato abbassare la guardia, tornare alle spensierate abitudini, a comportamenti irresponsabili per farci tornare a vivere momenti di paura e nuove limitazioni. Forse il Signore vuole farci capire, ancora una volta, che l’uomo non è onnipotente, ma una semplice creatura che ha sempre più bisogno dell’intervento del suo Creatore. Siamo convinti, comunque, che in ogni cambiamento si nasconde qualcosa di nuovo da scoprire, qualcosa che forse “sonnecchiava” sotto il peso delle nostre abitudini. Ma cosa? Beh, questo ognuno deve chiederlo a se stesso guardandosi dentro.

Preghiamo

Signore liberaci dall’abitudine, da tutto ciò che rende la nostra vita piatta, ripetitiva, monotona. Aiutaci a riscoprire le cose che, anche se semplici, rinnovano il nostro essere e il nostro agire. Facci ritrovare la gioia di sentirci, anche in questo momento difficile, Tuoi figli amati. Amen.

A tutti il nostro augurio per un anno di rinnovamento con l’aiuto del Signore,

PG&PGR

P.S. Qualcuno mi ha fatto notare un piccolo errore nel messaggio di martedì: era il 29 dicembre e non gennaio il giorno in cui il corpo di Francesco fu imbalsamato. Distrazione o vecchiaia? Mah, fate voi!