Carissimi,
il 14 settembre 1998, il Papa San Giovanni Paolo II firmava la lettera enciclica “Fide et Ratio” (Fede e Ragione) che inizia con queste parole: “La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. E’ Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità, e in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso”. Nel terzo punto del suo “piano” San Francesco di Sales dice: “Anche la Ragione naturale può essere considerata una norma per la sicurezza del credere, ma in modo negativo, non affermativo; infatti, chi facesse un’affermazione di questo tipo: tale affermazione è un articolo di fede, dunque è secondo la ragione naturale, commetterebbe un errore nel concludere affermativamente in tale modo, perché quasi tutta la nostra fede è al di fuori e al di sopra della nostra ragione; ma se uno dicesse: Questo è un articolo di fede, dunque non può essere contro la ragione naturale, la conclusione sarebbe logica perché , dato che la ragione naturale e la fede hanno la stessa origine e provengono dallo stesso Autore, non possono essere in contrasto”. Sarebbe interessante rileggere l’Enciclica succitata e vedere come, a distanza di quattro secoli, il pensiero della Chiesa, su questo argomento, sia rimasto immutato. Le parole del santo Papa che tutti ricordiamo con affetto, confermano in pieno il pensiero salesiano: Dio è all’origine di tutto, della fede e della ragione; non possono essere in contrapposizione, come qualcuno continua a sostenere, due realtà che hanno la stessa origine! Nel quarto punto Francesco si limita ad elencare otto norme della Fede: la Sacra Scrittura, che è all’origine di tutto, la Tradizione che da essa prende origine, la Chiesa, il Concilio, i Padri della Chiesa, il Papa che ne sono gli interpreti, i miracoli che sono le manifestazioni straordinarie e la ragione naturale di cui abbiamo appena parlato. Vogliamo concludere con un altro stralcio della “Fide et Ratio”: “ A tutti chiedo di guardare in profondità all’uomo, che Cristo ha salvato nel mistero del suo amore, e alla sua costante ricerca di verità e di senso. Diversi sistemi filosofici, illudendolo, lo hanno convinto che egli è assoluto padrone di sé, che può decidere autonomamente del proprio destino e del proprio futuro confidando solo in se stesso e sulle proprie forze. La grandezza dell’uomo non potrà mai essere questa. Determinante per la sua realizzazione sarà soltanto la scelta di inserirsi nella verità, costruendo la propria abitazione all’ombra della Sapienza e abitando in essa. Solo in questo orizzonte veritativo comprenderà il pieno esplicitarsi della sua libertà e la sua chiamata all’amore e alla conoscenza di Dio come attuazione suprema di sé.”
Preghiamo
Signore Tu ci hai dato un cuore per amare, un corpo per operare, l’intelligenza per esplorare nuove vie a beneficio dell’umanità. Rendici consapevoli che questi sono Tuoi doni e fa’ che li utilizziamo nella continua ricerca del bene universale. Amen.
Oggi proviamo a “ragionare” un po’ di più sul perché della nostra fede. Buona giornata,
PG&PGR