Carissimi,
le quattro “note” della Chiesa, secondo il pensiero di San Francesco di Sales, portano necessariamente a considerare una caratteristica della Chiesa che deriva da queste: la fecondità, cioè la possibilità di generare figli. La Chiesa primitiva, quella di Gerusalemme, nata in quella prima lontana Pentecoste cristiana, ha generato, attraverso la predicazione degli Apostoli e dei loro discepoli, altre Chiese (Antiochia, Corinto, Efeso, Roma, ecc.) che, a loro volta, ne hanno generato altre. E questa generazione, continua ancora oggi come è dimostrato dalla nascita di nuove Chiese locali nei paesi di missione di tutti i continenti. Nelle Controversie il Nostro, confrontandosi con le chiese fondate da Lutero e Calvino, con un pizzico di ironia, afferma in modo deciso: “La vostra chiesa non soltanto non è cattolica (universale), ma non può nemmeno esserlo, perché non ha la forza, né la capacità di generare figli, ma soltanto di rubare i pulcini degli altri, come fa la pernice; mentre una delle proprietà della Chiesa è quella di essere feconda”. C’è da considerare che l’accusa mossa dalla Riforma Protestante si basava su una presunta decadenza della Chiesa di Roma fin dai primi secoli. Il Salesio si oppone con fermezza affermando: “Se gli Agostino, i Crisostomo, gli Ambrogio, i Cipriano, i Gregorio e quel formidabile esercito di eccellenti pastori non hanno saputo agire così bene da impedire che la Chiesa, poco tempo dopo di loro, battesse il naso, come dicono Calvino, Lutero e gli altri, quale prospettiva c’è ora che essa si fortifichi sotto la spinta dei vostri ministri, che non sono paragonabili a quelli né in santità, né in dottrina?”
Al termine di questo discorso sulla fecondità della Chiesa, Francesco si ferma a fare una considerazione su ciò che la determina, e cioè la missione, portando l’esempio di personaggi quali Agostino (di Canterbury) in Inghilterra, Bonifacio in Germania, Patrizio in Irlanda, Cirillo in Boemia, ed altri, che nei primi dieci secoli hanno evangelizzato l’Europa del Nord, passando poi a quelli del secondo millennio quali “Antonio, Luigi, Francesco Saverio e mille altri che hanno rovesciato l’idolatria per mezzo della santa predicazione” e afferma con una certa fierezza: “Tutti erano Cattolici Romani”.
A questo punto anche noi dobbiamo fare una considerazione: la Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica, di cui tutti noi facciamo parte, per continuare ad essere feconda, non può che essere missionaria, come dicono tutti i documenti del Magistero dal Concilio Vaticano II ai nostri giorni. Una missionarietà che può essere vissuta in qualsiasi stato di vita, in qualsiasi paese del mondo, attraverso l’operato di qualsiasi battezzato che si lascia guidare dallo Spirito Santo per annunciare ai fratelli, con la propria testimonianza, il Vangelo di Gesù Cristo.
Preghiamo
Signore del cielo e della terra che ogni giorno ci chiami a lavorare nella tua vigna, facci il dono della perseveranza e non permettere che gli insuccessi facciano affievolire la nostra volontà di annunciare a tutti coloro che incontriamo la grandezza del Tuo Amore di Padre. Amen.
Facciamo un piccolo sforza per sentirci, oggi, un po’ più missionari. Buona giornata,
PG&PGR
N.B. Oggi inizia la Novena di Natale. Sarebbe mica male se ogni famiglia, da stasera al 24 sera, si fermasse un momento per dire insieme almeno un’Ave Maria riflettendo sul mistero dell’Incarnazione.