Carissimi,
quella di oggi, la Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria, è una memoria che, spesso, passa inosservata. Ma di cosa si tratta? Lasciamo la parola al Professor Paolo Risso:
“Dopo aver celebrato l’8 settembre la Natività di Maria Santissima e quattro giorni dopo, il 12, la festa del suo santissimo Nome, impostole poco dopo la nascita, il Ciclo mariano celebra in questo giorno la Presentazione al tempio, di questa Fanciulla figlia di benedizione.
Queste prime tre feste del Ciclo mariano sembrano un’eco del Ciclo cristologico, che in egual modo celebra il 25 dicembre la nascita di Gesù, otto giorni dopo il suo Santissimo Nome, e il 2 febbraio la Presentazione sua al tempio.
La Presentazione di Maria al tempio trae origine da un’antica tradizione, che il Padre Roschini illustra nei suoi testi di Mariologia e che si può intuire, come spiegheremo, dallo stesso Vangelo di Luca. Questo fatto è celebrato in Oriente dal V secolo ed è legato alla dedicazione della Chiesa di Santa Maria Nuova in Gerusalemme nel 543.
L’Imperatore di Bisanzio, Michele Commeno, ne parla in una sua costituzione del 1166. Filippo di Maizières, gentiluomo francese cancelliere presso la corte del Re di Cipro, essendo stato inviato come ambasciatore ad Avignone presso il Papa Gregorio XI nel 1372, gli narrò con quale magnificenza, si celebrasse presso i Greci il 21 novembre in onore della Madre di Dio. Gregorio XI introdusse allora questa festa ad Avignone, e Sisto V la rese obbligatoria per tutta la Chiesa, nel 1585. Clemente VIII la innalzò al grado “doppio maggiore”, e come per altre feste ne rielaborò l’Ufficiatura. Il nuovo calendario liturgico, dal 1969, giustamente conservò questa memoria per additare in Maria Colei che, concepita senza peccato originale, fin dalla sua più tenera età si è offerta totalmente a Dio per il Suo progetto di Salvezza: davvero una singolare Fanciulla tutta di Dio.”
E’ molto bello quello che Francesco di Sales, nell’Esortazione del 21 novembre 1617, dice rivolgendosi alle Suore della Visitazione. Cercando, però, di avere uno sguardo più ampio, pensiamo possa essere adatto per tutti noi che, attraverso il Battesimo, siamo stati consacrati a Dio. Una cosa importante è pensare che, di fronte a Lui, nonostante le nostre primavere, siamo tutti giovincelli. Ecco uno stralcio del testo: “E’ certissimo che la Divina Bontà considera il tempo della nostra giovinezza come il più adatto per impegnarci al suo servizio. Ma pensare che la giovinezza sia sempre valutata in base all’età e che la divina Sposa voglia parlare di quelle che sono giovani di anni, quando dice, nel Cantico dei Cantici (1,2-3), che le anime giovani hanno desiderato il celeste Sposo e gli sono andate incontro, attirate dalla fragranza dei suoi profumi? Senza dubbio, no; parla di quelle che sono giovani per fervore e coraggio e che vengono di nuovo a consacrare al servizio del suo santo amore non soltanto tutti gli istanti della loro vita, ma anche tutte le loro azioni, senza alcuna riserva. Ma, mi direte, qual è il tempo più adatto per dedicarsi e consacrarsi (totalmente) a Dio, quando abbiamo già superato (e da tempo! N.d.r.) l’età dell’adolescenza? Qual è? E’ il tempo presente, quest’ora (2Cor 6,2); è il vero tempo, poiché quello che è passato non è più nostro, e nemmeno il futuro, che non è in nostro potere, per cui il momento migliore è quello presente”. Facciamo tesoro di queste parole.
Preghiamo
Signore, tu hai voluto che l’Uomo, creato a Tua immagine e somiglianza, fosse anche Tuo figlio; un figlio che ami con un cuore di Padre e di Madre; un figlio che ha bisogno di essere guidato, corretto, spronato. Per intercessione della Beata Vergine Maria fa’ che noi tuoi figli, uomini e donne, di ogni età, possiamo, giorno dopo giorno, rinnovare la nostra consacrazione battesimale nell’osservanza del comandamento dell’amore. Amen.
Consacriamo questa giornata al servizio di Dio nel servizio dei fratelli. Un saluto a tutti,
PG&PGR
P.S.
Tradizionalmente oggi, noi Oblati di San Francesco di Sales, rinnoviamo, in modo devozionale, il nostro impegno di vita religiosa. Pregate per noi…grazie.