20 novembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

forse “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni sono passati un po’ di moda, magari accantonati anche dai programmi scolastici e giacciono, a riposo, in qualche biblioteca casalinga o pubblica, nelle loro rilegature più o meno eleganti, a fare bella figura… Ma giacciono! Vi chiederete: ma cosa c’entra questo con San Francesco di Sales? Leggete quanto segue e collegatelo a ciò che abbiamo scritto ieri a proposito della Divina Provvidenza.

Nei trentotto lunghi capitoli che compongono il romanzo, l’autore ha un solo scopo: elevare un inno solenne alla Provvidenza e, stranamente, lo fa raccontando le vicende di due giovani innamorati, Lorenzo (che tutti chiamavano Renzo) e Lucia che avevano scelto di unire, davanti a Dio, le loro vite ed erano in procinto di farlo.

Ma la persecuzione dei potenti prima, la peste a Milano poi, mandano, momentaneamente, a monte tutti i loro bei progetti. Tante le vicissitudini, le peripezie, le fughe, i pericoli che i due devono affrontare. Tutto, o quasi, va storto!

Crediamo che, al posto loro, ce la saremmo presa col Padre Eterno… Ma tutte a noi? Ma deve sempre piovere sul bagnato? …Uomini di poca fede!!!

E’ proprio quando tutto sembra perso che entra a piè pari l’opera della Provvidenza, accompagnata da una buona dose di fede e di speranza.

Forse qualcuno si domanderà: «Sì, vabbé, ma qual è er “sugo” de tutta ‘sta storia?»

Ce lo dice lo stesso autore proprio nelle battute finali del romanzo. Citiamo testualmente: «Quando vengono (i guai), o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore».

E’ proprio questa l’opera della Provvidenza!

Pensiamo a quante famiglie, costrette agli “arresti domiciliari” a causa del “lookdown” della scorsa primavera, hanno trascorso più tempo insieme riscoprendosi l’un l’altro, dialogando, giocando, suonando e cantando. Prima il tempo per queste cose non c’era mai: sempre di corsa, indaffarati in mille cose, nervosi, scocciati, stressati, pedanti. Questo periodo, ce lo auguriamo, forse anche con qualche battibecco, ci ha fatto re-incontrare tanto a livello familiare quanto a livello comunitario. Pensiamo alla solidarietà dimostrata da tanti nostri fratelli e sorelle nell’offrire generi alimentari per tante famiglie in difficoltà. Pensiamo alla vicinanza spirituale che ci ha accompagnato nei giorni difficili del delicato intervento che ha subito, nei primi giorni del settembre scorso, PGR. E tanti, tanti altri momenti gravi della nostra esistenza nei quali il Signore non ha mancato di far sentire la sua presenza.

E’ proprio vero: anche attraverso i guai Dio ci parla e ci insegna a vivere.

Ci viene un dubbio: Ma, niente niente il Manzoni conosceva qualche scritto di San Francesco di Sales? Ce sa dde sì!

Come preghiera potete nuovamente ricorrere a quella di ieri.

Buona giornata a tutti e che Dio ci benedica liberandoci dal flagello di questo virus e da tutti i virus dell’animo.

Con affetto,

PG&PGR