Carissimi,
che cosa è la Provvidenza? Ascoltiamo la Parola del Signore: “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?”(Mt 6,25-26). Ma questo non significa restarsene con “le mani in mano” aspettando la “manna dal cielo”. Non dimentichiamo le parole che San Paolo rivolge ai Tessalonicesi: “Chi non vuol lavorare neppure mangi” (2Tess 3,10). Si deve dunque trovare il giusto equilibrio tra l’eccessiva preoccupazione per il domani e il “rimboccarsi le maniche”. Cosa ci suggerisce San Francesco di Sales? In una Lettera scrive: Facciamo un fermo e generale proposito di voler servire Dio con tutto il nostro cuore e per tutta la nostra vita, ma non diamoci pensiero del giorno di domani. Pensiamo solamente ad operare il bene oggi! Quando il giorno di domani sarà arrivato, esso pure si chiamerà oggi, e di esso allora avremo pensiero. Circa tutto questo affare però è necessario avere grande confidenza nella Provvidenza di Dio. Bisogna provvedersi di manna giorno per giorno e non di più. Non si deve dubitare: Dio ne farà piovere domani, doman l’altro, e tutti i giorni della nostra vita”. In una Esortazione dice ancora: “Molti aspirano alla perfezione, ma pochi vi giungono,perché non camminano come si dovrebbe, con ardore ma serenamente, con attenzione ma con fiducia: ossia appoggiandosi più alla divina Bontà e alla sua provvidenza che a se stessi e alle proprie opere”. Nel TAD, egli esorta a sottomettersi con amore ai decreti della Divina Provvidenza dicendo: “Il suo (riferito a Dio) amore per noi è un abisso incomprensibile; ecco perché ci ha preparato una ricca sufficienza, o piuttosto una ricca abbondanza di mezzi adatti alla nostra salvezza…Che cosa possiamo mai temere, anzi, che cosa non dobbiamo sperare, essendo figli di un Padre così ricco di bontà, tanto da amarci e volerci salvare, così sapiente da preparare i mezzi a tale scopo, così saggio da applicarceli; così buono nel volere, così previdente nell’ordinare, così prudente nell’attuare!”. Potremmo citare molti altri testi del Salesio relativi al Divina Provvidenza, ma per brevità ci fermiamo qui. Avoja a riflette!!!
Preghiamo
Quante volte, Signore, sottovalutiamo la Tua bontà che si manifesta attraverso la Divina Provvidenza appoggiandoci soltanto sulle nostre forze e le nostre risorse? Poi ci rendiamo conto che senza il Tuo aiuto non possiamo fare nulla. Aiutaci, Signore, a superare la nostra pretesa di autosufficienza e insegnaci ad avere maggiore fiducia nella Tua bontà. Amen.
Cerchiamo, in questa giornata, di scorgere qualche segno della Provvidenza ringraziando il Signore per questo. Ciao,
PG&PGR