12 novembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

in una delle biografie più accurate di San Francesco di Sales, quella dell’Hamon, del 1854, leggiamo che nell’autunno del 1593 il duca di Savoia Carlo Emanuele I, per arginare l’avanzata del calvinismo nei suoi territori, concluse con loro una tregua per cercare di ristabilire la fede cattolica nelle province dello Chablais e Ternier. Il duca si rivolse a Monsignor de Granier, vescovo di Ginevra e dunque di quei territori, chiedendogli di inviarvi dei “missionari idonei alla non facile impresa. La buona volontà del monarca e lo zelo  prudente del vescovo servirono di mezzo alla Provvidenza per aprire un nuovo, vastissimo campo di apostolato allo zelo del prevosto Francesco di Sales che si condusse in quel luogo con magnanima generosità e vi si affaticò per quattro anni con energia e disinteresse ammirevoli”. Molti anni dopo, nel 1622, in una Esortazione, forse ripensando alla lodevole intenzione del duca di Savoia e alla sua conseguente missione, il Salesio dirà: “Se abbiamo buoni consigli e buoni desideri, ma poche forze per metterli in pratica, dobbiamo presentarli a Dio con ferma speranza che ci aiuterà ad eseguirli. Certo, se metteremo tutta la nostra confidenza nella Divina Bontà, il Signore non mancherà mai di darci quello che ci occorre a perseverare nel suo servizio”. L’Hamon prosegue: “Malgrado difficoltà e pericoli d’ogni sorta, ebbe il Santo, in ricompensa dal Cielo, la grandissima soddisfazione di ricondurre 72.000 di quelle pecorelle smarrite all’ovile di Gesù Cristo, e di poter asserire alla fine della sua missione che se, entrando nello Chablais, aveva avuto il dolore di non trovarvi cento cattolici, nell’uscirne aveva la gioia, tutta santa, di non lasciarvi neppure cento eretici”.

Questo dovrebbe farci riflettere: quante volte, di fronte alle difficoltà, abbiamo avuto la tentazione dello scoraggiamento che ci ha impedito di scorgere una piccola e debole luce in fondo al tunnel. Eppure Gesù ci ha rassicurato con le sue parole: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto (Mt 7,7-8)”. Mettiamo dunque le nostre buone aspirazioni, i nostri buoni desideri, tutte le “nostre cose” e la nostra stessa esistenza nelle mani di Dio, fidandoci della sua bontà misericordiosa e andiamo avanti…come Francesco nello Chablais.

Preghiamo

Signore, le difficoltà non mancano mai e spesso ci spaventano al punto di farci perdere la fiducia in noi stessi e, quel che è peggio, in Te. Sostienici nei momenti difficili, facci riconoscere la Tua mano che ci guida e ci sostiene e… non abbandonarci alla tentazione …della sfiducia. Amen.

Oggi, diciamo un Padre nostro con questa nuova invocazione che diventerà ufficiale con la prima domenica di Avvento, con la certezza che il Signore ci è sempre vicino specialmente nei momenti difficili. Buona giornata,

PG&PGR