5 ottobre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

nel libro delle Esortazioni, e precisamente in quella della domenica dopo Pentecoste, Francesco di Sales si sofferma, ancora una volta, sul tema dell’Amore di Dio e del prossimo e la sua riflessione parte dal brano di Luca 10,25-27: “ Un dottore della legge si alzò per mettere Gesù alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna? ”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi? ”. Costui rispose: “ Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. Commenta il Salesio: “Alcuni pazzi ed insensati (si riferisce chiaramente a Lutero, Calvino e altri. N.d.r.), che hanno preteso sostenere che era impossibile osservare questo comandamento finché ci troviamo in questa vita, hanno sbagliato in modo grossolano, in quanto Nostro Signore non ne avrebbe fatto un comandamento per l’uomo senza dargli anche la capacità di adempierlo. Ma, dicono alcuni altri, Dio vuole che l’amiamo con tutto il nostro cuore, con tutto il nostro spirito, con tutte le nostre forze, con tutto il nostro pensiero e con tutte le nostre capacità: e come potremmo farlo in questa vita, dato che dobbiamo amare i nostri papà, le nostre mamme, le nostre mogli e i nostri figli?In che modo, dovendo il nostro amore essere diviso, potremmo amare Dio con tutte le nostre forze? Dite che non è possibile. Povera gente, come vi manifestate per quello che siete, e che avete lo spirito, ma non per comprendere le cose di Dio, penetrarle e conoscerle per quello che sono! Se Nostro Signore ci avesse comandato di amarlo come fanno i beati lassù in Cielo, avreste qualche ragione nel dire che non possiamo farlo, perché lo amano di un amore solido, stabile e costante, senza alcuna interruzione; essi lo benedicono in perpetuo e si trovano ad esercitare in continuazione il loro amore; cosa che noi non possiamo fare”. Francesco, nelle sue “catechesi”, non dimentica mai  che la condizione dell’uomo è limitata da tanti altri pensieri che occupano e, spesso preoccupano, la sua mente durante questa vita. Ma, nonostante queste difficoltà umane, egli dice che “Noi possiamo realmente amare Dio con un amore solido e immutabile…E’ vero, mi direte, ma è amare sufficientemente Dio accontentarsi di amarlo come coloro che osservano i suoi comandamenti? Senza dubbio, chi si accontentasse di ciò senza amarlo di più, intendo dire senza desiderare di aumentare il suo amore verso la Divina Bontà, non l’amerebbe abbastanza…la sufficienza non è sufficiente”. Proviamo a pensare, per esempio, a quanti studenti, pur avendo le capacità intellettive, per pigrizia o perché si lasciano distrarre da tantissime altre cose, si accontentano della sufficienza? E forse anche noi, tante volte, nei confronti di Dio, facciamo la stessa cosa.

Preghiamo:

Signore, per tre volte hai chiesto a Pietro se ti amava, ed egli per tre volte ha risposto che ti voleva bene. Eppure Pietro ti aveva rinnegato. Anche noi Signore ti vogliamo bene, ma spesso ci dimentichiamo che siamo chiamati ad amarti sopra ogni cosa. Aiutaci, dunque, ad essere degli “studenti che non si accontentano della “sufficienza”. Amen.

Oggi non vogliamo accontentarci del 6; puntiamo almeno al 7! Buona giornata,

PG&PGR

 

Bollettino medico di PGR
Ieri pomeriggio sono stato a trovare PGR. Era in forma con la voglia di lasciare quanto prima l’ospedale. Oggi alle 12.00 sarà finalmente dimesso nonostante l’infezione non sia ancora del tutto debellata. Necessiterà di altre medicazioni, ma con l’aiuto di Dio e di qualche fratello e sorella che si sono già resi disponibili nell’eventualità io fossi impossibilitato ad accompagnarlo, ce la faremo. Nel pomeriggio vi aggiornerò. PG