30 ottobre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

a volte ci si illude che sia sufficiente credere in Dio per giungere alla salvezza. Ma se il credere fosse stato sufficiente, che senso avrebbe l’Incarnazione? L’antico popolo di Israele credeva in un Dio, unico e creatore dell’universo, “padre” del popolo, che lo aveva, per mezzo di Mosè liberato dalla schiavitù egiziana e condotto nella Terra promessa. Poi attraverso il re Davide e i profeti ha guidato e reso grande questo popolo. Ma ad un certo punto questa grandezza è venuta meno e gli ebrei si sono ritrovati schiavi a Babilonia e in seguito hanno visto la loro terra occupata dai pagani. Ma cosa era successo? Avevano smesso di credere in Dio? Senz’altro no, ma era venuta meno la volontà di accogliere e vivere secondo la Sua Parola. Credere in Dio e fare la sua volontà non sono la stessa cosa. Nel TAD, servendosi di una similitudine, Francesco di Sales ci spiega il perché e dice: “Le aquile hanno un grande cuore e molta forza per volare; hanno poi la vista immensamente più acuta di quanto non sia la loro potenza di volo, e il loro sguardo va molto più veloce e più lontano delle ali. Similmente i nostri spiriti, animati da una santa inclinazione naturale verso la divinità, hanno molta più chiarezza nell’intelletto per vedere quanto essa sia amabile, che forza nella volontà per amarla: perché il peccato ha indebolito molto più la volontà umana di quanto non abbia offuscato l’intelletto”. A conferma di quanto asserisce porta poi l’esempio dei grandi filosofi greci del passato quali Socrate, Platone, Aristotele ed altri che hanno lasciato delle “splendide testimonianze non soltanto di una grande conoscenza di Dio, ma anche di una forte inclinazione verso di lui”. “Ma – continua il Salesio – Signore Eterno! Quei grandi spiriti che avevano una conoscenza così profonda della divinità e una così forte tendenza ad amarla, hanno poi mancato di forza e di coraggio per amarla davvero…non gli hanno tributato gloria al di sopra di tutte le cose; e questo perché non hanno avuto il coraggio di abbattere l’idolatria…e si sono persi nei loro discorsi”. Ed oggi, per molti cristiani, non succede forse la stessa cosa? Pur dicendosi tali non hanno il coraggio di abbattere l’idolatria che deriva dal benessere, dal denaro, dalla sete di potere, dalla sessualità vissuta come un gioco, da tutte quelle cose che, pur essendo doni di Dio, la volontà umana, rubando il primo posto all’intelletto, trasforma in attitudini contrarie alla volontà di Dio.

Preghiamo:

Signore, tu hai dato all’uomo l’intelligenza per scrutare e conoscere, anche se in modo limitato, la grandezza del tuo mistero. Donaci la volontà di calarci in questo mistero, senza avere la pretesa di comprenderlo,  e di viverlo come dono nella nostra vita. Amen.

Che il mistero di Dio riempia questa giornata e la nostra volontà si lasci guidare da Lui. Un caro saluto a tutti,

PG&PGR

P.S.  Da domani ci riposiamo per qualche giorno! Ce lo permettete? Grazie. Dopodomani anche se è domenica, celebreremo la Solennità di Tutti i Santi. Con il loro esempio e la loro intercessione andiamo avanti rinnovando il nostro impegno di vita cristiana. Lunedì è la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Anche per nostri morti non manchi mai la preghiera e con fede nella Comunione dei Santi ci affidiamo alla loro.

A risentirci martedì mattina.

Notizie di PGR
Un impegno improvviso del cardiochirurgo ha fatto slittare la medicazione di ieri rimandata a questa mattina. Poco male, anzi, vuol dire che le cose vanno bene. PG