Carissimi,
tutti siamo chiamati ad edificare “la casa di Dio”, cioè la Chiesa. Non ci riferiamo a quella fatta di mattoni, ma di anime attente alla volontà di Dio, a cominciare dalla nostra. Occorre, però, come dovrebbe fare ogni buon tecnico, controllare che i “materiali” siano quelli giusti e destinati a durare nel tempo. Anche la nostra anima ha bisogno di questi “controlli” continui per evitarne l’appesantimento. Francesco di Sales, nella Filotea, scrive: “Rifletti più di una volta al giorno, ma almeno sera e mattina, se è vero che hai il dominio della tua anima; esaminati per renderti conto se non te l’abbia sottratta qualche passione o l’agitazione. Mantieni il cuore ai tuoi ordini, oppure ti è sfuggito di mano per impegolarsi in qualche passione sregolata di amore, di odio, di invidia, di ingordigia, di paura, di noia, di gioia? Se per caso si fosse smarrito, prima di tutto, trovalo! Riportalo con garbo alla presenza di Dio, e sottoponi di nuovo i tuoi affetti e i tuoi desideri all’obbedienza e alla guida della sua divina volontà. Dobbiamo comportarci come coloro che temono di perdere qualche cosa che sta loro molto a cuore e la tengono molto stretta…Per piccoli che siano e di poca importanza, non permettere ai tuoi desideri di provocare agitazione in te; e sai perché? Ai piccoli seguiranno quelli più grandi e quelli più impegnativi e troveranno il tuo cuore già aperto al turbamento e al disordine”. Dunque il Salesio, da fine conoscitore dell’animo umano qual è, ci raccomanda la vigilanza sulla costruzione della casa di Dio a cominciare da quella su noi stessi. E una comunità cresce ben radicata quando tutti collaborano, in questo modo, alla sua vita. Un discorso di questo genere Francesco lo tenne in occasione della benedizione della prima pietra del quarto Monastero della Visitazione, il 21 ottobre 1619, nella città di Grenoble. Negli A.S. leggiamo che il vescovo coadiutore del luogo Mons. De la Croix, “gli aveva riservato l’onore di benedire, come fondatore, la prima pietra di quella costruzione. Con umiltà e modestia il santo Prelato ricusò, dicendo che era già per lui troppo onore e piacere servire come assistente del Vescovo officiante. Fu quindi grande ammirazione per tutta l’assemblea vedere durante la cerimonia il santo Vescovo di Ginevra, fondatore della Visitazione, tenersi con tanta umiltà da parere un semplice chierico. Monsignor De la Croix lo invitò a predicare e siccome non rifiutava mai al prossimo la Parola di Dio, in una breve e santa esortazione parlò al popolo della necessità che tutti abbiamo di affaticarci nella costruzione spirituale e materiale della casa di Dio”. Ancora una volta, attraverso i fatti della sua vita, ci rendiamo conto che Francesco non ha soltanto scritto o predicato sul valore dell’umiltà, ma l’ha vissuta in prima persona: è il “materiale” più importante per collaborare a costruire e conservare una realtà comunitaria.
Preghiamo:
Signore, tu ci hai chiamato a vivere e collaborare nella tua Chiesa perché essa cresca e diventi, sempre di più, segno della Tua presenza tra gli uomini. Allontana da noi ogni tentazione di vanagloria e rendici umili servitori affinché si realizzi il tuo disegno di salvezza per tutta l’umanità. Amen.
Nell’umiltà, aggiungiamo oggi un piccolo mattone alla “Casa di Dio”. Buona giornata,
PG&PGR
Notizie da PGR
Questa mattina ennesima medicazione, ma tutto procede…a parte il traffico mattutino per raggiungere il Policlinico…! PG