25 settembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

una domanda che faremmo bene a porci spesso: Quanto tempo dedico alla preghiera durante la mia giornata? Quanto reputo importante, per la mia vita, la preghiera? Diciamocelo chiaramente: sempre troppo poco! E abbiamo sempre pronta la nostra auto-giustificazione: con tutto quello che ho da fare al lavoro, in casa, con la famiglia… In parte è vero, ci sono sempre tante cose da fare e a cui pensare, ma se facciamo una scala di valori, il nostro rapporto personale e giornaliero col Signore, dove lo mettiamo?

Francesco di Sales, nella IVD, raccomanda di “tenersi sempre alla presenza di Dio” e scrive: “Ricordati sempre di raccoglierti spesso nella solitudine del tuo cuore, mentre materialmente ti trovi coinvolto nelle conversazioni e negli affari; quella solitudine mentale non deve in alcun modo essere impedita da quelli che ti stanno intorno; infatti non si trovano intorno al tuo cuore, ma al tuo corpo; il tuo cuore può rimanere in solitudine in compagnia di Dio”. Egli dice che questo esercizio lo faceva anche il re Davide, in mezzo a tutte le occupazioni, come ci risulta da tanti passi dei Salmi. E continua: “Abitualmente le conversazioni non sono così impegnative che non si possa, ogni tanto, sottrarre il cuore per condurlo in quella solitudine divina. I genitori di Santa Caterina da Siena le avevano tolto ogni comodità di luogo e di tempo per pregare e meditare; Nostro Signore le ispirò di farsi un piccolo oratorio spirituale nella propria anima, nel quale si raccoglieva mentalmente e così, pur in mezzo a tutte le occupazioni esteriori, poteva consacrarsi a quella santa solitudine del cuore. In seguito, quando il mondo l’assillava, non ne soffriva alcun danno, perché, come essa diceva, si chiudeva nella sua cameretta interiore, nella quale restava in dolce compagnia con il suo sposo celeste. Per questo consigliava ai suoi figli spirituali di procurarsi una camera nel proprio cuore per potervi sostare”.

Non permettiamo, dunque, alle nostre occupazioni quotidiane di impedirci di “parlare” con Dio. Se ci intratteniamo volentieri, anche quando siamo occupati, al telefono con un amico, tanto più dovremmo intensificare il nostro dialogo con Dio, nostro Padre, nostro amico, nostro tutto…E non c’è neanche bisogno del telefono o altro mezzo di comunicazione.

Preghiamo:

Signore, insegnaci a pregare non solo con le labbra, ma soprattutto col cuore; insegnaci a sentirti presente in ogni nostro pensiero, in ogni nostra azione, in ogni nostra parola. Insegnaci, soprattutto, anche in mezzo alle occupazioni e alle preoccupazioni, ad ascoltare la tua voce. Amen.

Cerchiamo, oggi dentro di noi, una “cameretta” per parlare col Signore. Buona giornata,

PG&PGR

Notizie di PGR
Ieri pomeriggio sono andato a trovarlo: va decisamente meglio anche se il tempo meteo rende la ferita un po’ più dolorosa. I tamponi effettuati finora sono negativi e oggi gliene faranno ancora uno a conferma. Dovrà fare anche una TAC di controllo prima delle dimissioni…Ancora non si sbilanciano sul quando. Speriamo presto. Preghiamo. PG