Carissimi tutti,
il vecchio catechismo di San Pio X (1835-1914), in uso fino agli anni ’60, considerato come una innovazione per l’epoca in cui è stato redatto, era composto (i più attempati lo ricorderanno bene) di domande e risposte. Nella parte riguardante la “Dottrina Cristiana”, dopo aver enunciato alcune verità di Fede, al 1° articolo si trova la domanda: “Chi ci ha creato?” E subito dopo la risposta: “Ci ha creato Dio “. Nulla di più ovvio, penserete voi…Ma per quell’epoca, dove il movimento “modernista” metteva in discussione tante verità di fede, non era poi tanto ovvio…e per molti non lo è neanche oggi. Potremmo farci una prima domanda: Ma Dio che bisogno aveva di creare l’uomo? Cosa pensava di trovare in questa creatura che, alla prima occasione, pensando di poter diventare come Lui, lo ha messo da parte. Ma andiamo avanti: nell’articolo 13° si chiede: “Per qual fine Dio ci ha creati?”. Il catechismo risponde: “Dio ci ha creato per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e goderlo poi nell’altra, in paradiso”. Conoscere? Come si può conoscere chi non si vede, non si tocca, non si sente? Amare e servire? Ma in un mondo in cui tutto sembra essere sottomesso alle leggi economiche e del profitto come si può parlare ancora di amore e di servizio? In quanto poi al “godere” questo Dio in un’altra vita…Ma chi ci assicura che ci sia veramente? E se avessero ragione coloro che pensano che con la morte fisica tutto sia finito? Vediamo cosa dice Francesco di Sales a proposito di tutto questo: “Dio per la sua infinita bontà ha dato il Figlio per la redenzione di tutti gli uomini! Sì, proprio per tutti in generale, ma anche per me personalmente, che sono il primo dei peccatori (1 Tim 1,5)…Mi ha amato, mi ripeto, ha amato me, dico proprio me, così come sono…”(TAD). Inoltre dice che “bisogna considerare i benefici di Dio alla loro prima ed eterna origine”. Sempre nel TAD scrive: “Quale degna dilezione potremmo avere per l’infinita bontà del nostro Creatore, che, da tutta l’eternità, ha deciso di crearci, conservarci, governarci e riscattarci, salvarci e glorificare tutti in generale e singolarmente? Chi ero io quando non esistevo? Io, ripeto, che pur essendo ora qualche cosa, sono soltanto un semplice, miserabile vermiciattolo fatto di terra? E tuttavia, Dio, dall’abisso della sua eternità, ha avuto per me pensieri di benedizione (Ger 19,11); ha meditato e progettato, anzi, stabilito l’ora della mia nascita, del mio battesimo, di tutte le ispirazioni che mi avrebbe elargito e, infine, di tutti i benefici che avrebbe operato per me e mi avrebbe concesso. Esiste una dolcezza simile a questa?”
Anche noi terminiamo oggi con una domanda simile: esiste un amore più grande?
Preghiamo:
Ti ringraziamo Padre perché fin dall’eternità ci hai pensati ed amati, ci hai chiamati tuoi figli e nella pienezza dei tempi ci hai salvati attraverso il sacrificio del Cristo, tuo figlio e Nostro Signore. Concedici, attraverso la Sua mediazione, di poterti amare sempre di più in questa vita e di giungere alla Tua visione nella vita eterna. Amen
A tutti l’augurio di una buona giornata nel riscoprirci, sempre di più, figli amati del Padre,
PG&PGR