27 agosto 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

come annunciato ieri, ecco la prima parte della lettera del Patriarca di Venezia, Card. Albino Luciani, a San Francesco di Sales:

Dolcissimo Santo,

                           Ho riletto un libro, che vi riguarda: San Francesco di Sales e il nostro cuore di carne. L’ha scritto, a suo tempo, Henry Bordeaux dell’Accademia di Francia.

Prima, però, voi avevate scritto di avere voi stesso un “cuore di carne”, che s’inteneriva, comprendeva, teneva conto delle realtà e sapeva che gli uomini non sono puri spiriti, ma esseri sensibili. Con questo cuore umano avete amato le letture e le arti, avete scritto con sensibilità finissima, incoraggiando perfino l’amico vescovo Camus a scrivere romanzi. Vi siete chinato verso tutti per dare a tutti qualcosa.

Già studente universitario a Padova, vi eravate imposto di non fuggire o abbreviare mai conversazione con alcuno per quanto poco simpatico e noioso; di essere modesto senza insolenza, libero senza austerità, dolce senza affettazione, arrendevole senza contraddire.

Avete tenuto la parola. Al padre, che vi aveva scelto per sposa una ricca e graziosa ereditiera, avete amabilmente risposto: “Papà, ho visto mademoiselle, ma essa merita meglio di me!”.

Sacerdote, missionario, vescovo avete dato il vostro tempo agli altri: fanciulli, poveri, ammalati, peccatori, eretici, borghesi, nobildonne, prelati, prìncipi.

Avete avuto, come tutti, incomprensioni e contraddizioni: “cuore di carne” soffriva, ma continuava ad amare i contradditori. “Se una persona mi cavasse per odio l’occhio sinistro – avete detto – sento che la guarderei benevolmente con l’occhio destro. Se mi cavasse anche questo, mi resterebbe il cuore per volerle bene”.

Molti giudicherebbero questo un vertice. Per voi il vertice è un altro. Avete infatti scritto: “L’uomo è la perfezione dell’universo; lo spirito è la perfezione dell’uomo; l’amore è la perfezione dello spirito; l’amor di Dio è la perfezione dell’amore”. Perciò il  vertice, la perfezione e l’eccellenza dell’universo è per voi amare Dio.

Siete, dunque, per il primato dell’amore divino. Si tratta di rendere buona la gente? Cominci, questa gente, ad amare Dio; una volta acceso ed affermato nel cuore questo amore, il resto verrà da sé.

La terapia moderna dice: non si può guarire una malattia locale, se non si bada a riconquistare la salute di tutto il corpo mediante un’igiene generale e potenti ricostituenti quali la trasfusione di sangue e la fleboclisi. Su questa linea voi avete scritto: “Il leone è un animale potente, pieno di risorse; per questo può dormire senza timore tanto in una tana nascosta quanto sul ciglio di una strada battuta da altri animali”. E avete concluso: dunque, diventate leoni spirituali! Riempitevi di forza, di amor di Dio e così non avrete paura di quelle bestie che sono le mancanze.

E’ questo – secondo voi – il sistema di Santa Elisabetta d’Ungheria. Questa principessa frequentò per dovere balli e divertimenti di corte, ma ne ricavò vantaggio spirituale invece che danno. Perché? Perché “al vento (delle tentazioni) i grandi fuochi (dell’amor divino) si dilatano, mentre i piccoli si spengono”!

I fidanzati di questo mondo dicono: “Il tuo cuore e una capanna!”. Trovano più tardi che la capanna, ahimé, non basta e non ci vogliono più stare, perché il cuore s’è raffreddato.

Avete scritto: “Appena la regina delle api esce nei campi, tutto il suo piccolo popolo la circonda; così l’amor di Dio non entra in un cuore senza che tutto il corteggio delle altre virtù vi prenda alloggio”. Per voi prescrivere le virtù a un’anima priva dell’amor di Dio è prescrivere di punto in bianco l’atletismo a un organismo fiacco. Rafforzare con l’amore di Dio l’organismo, viceversa, è preparare il campione e lanciarlo con sicurezza verso le vette della santità.

Preghiamo:

Signore, rafforza il nostro amore verso di Te. Solo in questo modo potremo essere degni tuoi figli, fratelli del Cristo Nostro Salvatore. Con questo amore nel cuore le vette della santità diventeranno, per noi, meno ardite. Amen.

Buona “scalata” a tutti e buona giornata,

PG&PGR