Carissimi tutti,
una domanda: a parer vostro sono più pericolosi gli animali feroci o le mosche? Ma che domanda ci fate, direte voi. Bhe, Francesco di Sales, nella Filotea, soffermandosi a sottolineare l’utilità di resistere alle piccole tentazioni, porta proprio questo esempio e scrive: “E’ fuor di dubbio che bisogna combattere le grandi tentazioni …tuttavia avviene che si tragga un profitto ancora maggiore nel combattere le piccole; il motivo è intuibile: le prime sono grandi, le altre sono molte…I lupi e gli orsi sono fuor di dubbio più pericolosi delle mosche, ma, quanto a farci esercitare la pazienza, le mosche con la loro importunità e la noia che ci arrecano, la vincono di molto!” Purtroppo, come ben sappiamo, l’azione dello spirito del male è sempre presente nella vita dell’uomo e non solo nelle “grandi” tentazioni, ma anche in quelle “piccole” (o che a noi sembrano tali) che tante volte passano inosservate. Continua: “E’ facile non essere assassini, ma molto difficile evitare le piccole collere che trovano continuamente occasioni. E’ abbastanza facile per un uomo e una donna non cadere in adulterio, ma non altrettanto facile impedirsi le occhiate, innamorarsi o fare innamorare, procurare emozioni e piccoli piaceri, dire e ascoltare parole di civetteria”. Tante volte, in confessionale, da qualcuno che magari non si confessa da tanto tempo, ci sentiamo dire: Peccati grandi non ne ho: non ho ammazzato nessuno, non ho tradito mia moglie (o marito), se qualche volta ho bestemmiato l’ho fatto in un momento di rabbia, e via discorrendo. Ma con quelle mancanze giornaliere, che passano, come dicevamo prima, inosservate, come la mettiamo? Aggiunge il Salesio: “E’ abbastanza facile non profanare il letto matrimoniale, ma non altrettanto non compromettere l’amore matrimoniale; è facile non rubare i beni altrui, non altrettanto non corteggiarli e non desiderarli; è molto facile non portare falsa testimonianza in tribunale, non altrettanto non mentire in conversazione; molto facile non ubriacarsi, non altrettanto mantenersi sobri; molto facile non desiderare la morte altrui, non altrettanto non desiderargli qualche accidente; molto facile non disonorare, non altrettanto non nutrire sentimenti di disprezzo”. E potremo aggiungere molto altro come ad esempio, è facile dirsi cristiani, ma in quanto al partecipare alla vita della comunità, soprattutto con la messa domenicale… Le piccole tentazioni come collera, sospetto, gelosia, invidia, antipatia, vanità, doppiezza, astuzia, pensieri indecenti, continua il de Sales, sono sempre presenti ed abituali anche in coloro che sono già incamminati nella devozione. E conclude: “Ecco perché sostengo che, in attesa di lottare bene e con valore, contro le grandi tentazioni, se verranno, nel frattempo difendiamoci bene da questi piccoli e deboli attacchi”.
Ricordiamoci che la tentazione è sempre subdola, ci “lavora ai fianchi” come fa un pugile contro l’avversario, colpo dopo colpo, per piccoli che possano essere, lo sfiancano ed è allora molto più facile sferrare un pugno da K.O.
Preghiamo:
Non abbandonarci Signore nelle tentazioni, grandi e piccole contro le quali siamo chiamati a combattere nel nostro cammino. Difendici dallo spirito del male che “come leone ruggente va in giro cercando chi divorare”. Amen.
Cercando di superare oggi qualche piccola tentazione, buona giornata,
PG&PGR