1 agosto 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

non sappiamo se la pandemia quest’anno lo permetterà, ma tutti gli anni, la prima domenica del mese di agosto si svolge ad Annecy “la festa del lago” che trova il suo culmine in un eccezionale spettacolo pirotecnico con i fuochi che, a tempo di musica, vengono “sparati” dalle acque del lago…Qualcosa di unico!

Ai tempi di Francesco di Sales, invece, in questi giorni si celebrava la festa della Chiesa Cattedrale che, come quella di Ginevra, è intitolata a San Pietro Apostolo. In modo particolare si faceva riferimento alla prigionia del Principe degli Apostoli e alla sua liberazione miracolosa narrata in Atti 12,1-11. In una delle artistiche vetrate dell’abside di questa chiesa è rappresentato proprio questo episodio al quale il Salesio era particolarmente legato. In una lettera ne dà una lettura interessante: “In questo giorno, festività di San Pietro in vincoli, piaccia al nostro Angelo custode di percuoterci il fianco e svegliarci, dandoci un’amorosa attenzione alla presenza di Dio e liberandoci da tutti i vincoli dell’amor proprio, per consacrarci decisamente al divino Amore…”. 

La similitudine è chiara: Pietro, in carcere e in catene, è la figura dell’uomo incatenato e schiavo del proprio “io”; l’Angelo custode, che gli tocca il fianco, lo sveglia e lo libera, è figura della grazia divina che ci fa uscire dal nostro egoismo e ci ridona la libertà di metterci completamente al servizio di Dio. Continua: “Quanto fu fortunato San Pietro allorché il Signore gli domandò più volte ?Pietro mi ami tu?’ (Gv 21,15-19). Non perché egli ne dubitasse ma per il gran piacere che prova nel sentirsi dire, ripetere e protestare che lo amiamo. Bisogna dunque amare o morire perché chi non ama resta nella morte”. E’ dunque l’amore per il Signore che ridona vitalità al nostro essere cristiani convinti e credibili e che va rinnovato ogni giorno, in ogni momento della nostra vita.

Il calendario liturgico attuale ricorda, in questo giorno, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), vescovo e dottore della Chiesa che, analogamente al Salesio ribadisce che la santità è accessibile ad ogni stato di vita. Una particolarità: a Sant’Alfonso, che era anche musicista e poeta, si deve il popolare canto natalizio italiano più conosciuto “Tu scendi dalle stelle” che egli trasse da un antico canto caro al popolo napoletano “Quann’ nascette ninno”.

Preghiamo:

Signore, manda il tuo santo angelo a custodirci e liberarci dalle catene del nostro egoismo e della nostra superbia; ci insegni a camminare liberi dal male che ci impedisce di unirci più intimamente a te e a ripetere spesso, come Pietro: Signore, tu lo sai che ti amo.

A tutti l’augurio di sentire, oggi, forte la presenza di Dio accanto a noi attraverso il nostro Angelo custode,

PG&PGR