Carissimi tutti,
nel “Barbiere di Siviglia”, opera lirica di Gioacchino Rossini, uno dei personaggi canta una “cavatina” dal titolo “La calunnia è un venticello”, leggero, sottile, che si insinua nella mente delle persone, fino a diventare una specie di uragano che distrugge la reputazione del calunniato. Molto simili a questa sono la mormorazione, la maldicenza, i giudizi temerari. Quante volte Papa Francesco ha denunciato questo “malcostume” anche all’interno della Chiesa? Sembra che molti abbiano dimenticato il brano del Siracide 28,18:” Molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua”. E’ un male vecchio come il mondo, iniziato già nel giardino dell’Eden (Gen 3,1-5), difficile da estirpare dal cuore dell’uomo. Francesco di Sales ne parla spesso cercando di mettere in guardia, da questa tentazione, le anime e prendiamo la citazione dai “Trattenimenti”: “L’unico rimedio a questo male, come per ogni altri tipo di tentazione, è un semplice cambiamento di rotta…il guaio è che noi vogliamo sapere, e bene, se abbiamo ragione o meno nel giudicare in modo malevolo qualcuno”. Lo stesso Salesio, raccontano le suore della Visitazione nell’A.S., è stato vittima del giudizio, della gelosia, e della maldicenza da parte di alcuni invidiosi del successo che egli, attraverso la parola e la dolcezza, aveva presso il popolo. Di che cosa veniva, dunque, accusato? Semplicemente di mettere, con la sua dottrina e la sua affabilità, in cattiva luce lo stesso suo Vescovo, Monsignor de Granier. Anche se le buone suore non lo dicono apertamente, queste voci malevole provenivano proprio dall’ambiente ecclesiastico e, proprio come il “venticello rossiniano” avevano cominciato a farsi strada nella mente del prelato che aveva cambiato atteggiamento nei confronti del prevosto: “Francesco vedeva bene in privato che il suo Vescovo non era più quello di prima e si accorgeva del credito che la calunnia si era acquistata presso di lui, ma d’altra parte, sapendosi innocente, risolvette innanzi a Dio di sopportare in pace la sua grande amarezza”. Ma, come recita un antico adagio popolare, “il diavolo sa fare le pentole, ma non i coperchi”, il Vescovo scoprì che le accuse contro il de Sales erano solo frutto di calunnie derivanti dalla gelosia e i rapporti tra loro tornarono ad essere sereni. Alla decisione di Mons. de Granier di punire rigorosamente i calunniatori, “Francesco tanto seppe interporsi da ottener per loro il perdono”. La ricerca della verità unita alla carità avranno sempre la meglio sulla cattiveria dell’uomo.
Preghiamo:
Signore liberaci dalla tentazione del giudizio, dalla gelosia, dalla maldicenza. Infondi in noi la saggezza e la benevolenza del Tuo Santo Spirito e fa’ che guardiamo agli altri con la stessa benignità con la quale tu guardi ognuno di noi. Amen.
Con l’augurio di saper guardare il nostro prossimo con l’animo libero dalla tentazione di dare giudizi, buona giornata,
PG&PGR
P.S. Il gruppo dei nostri lettori di “oltre Po” è cresciuto. Domenica 5 alle 21,39 è nata Anna. Ci uniamo alla gioia di mamma, papà e della tua sorellina e ti diciamo con amore…BENVENUTA!