27 giugno 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

citando un Sermone di San Bernardo (1090-1153), Francesco di Sales riporta questa affermazione del grande abate di Claivaux: “La tua anima, o uomo, è molto estesa, e nessuna cosa, tranne Dio, la può riempire”. E a conferma di questa, in una “Esortazione” del 1618 dice: “Se ne ha una dimostrazione in Alessandro detto il Grande, il quale dopo aver sottomesso al suo dominio quasi tutta la terra, non fu soddisfatto; infatti, avendogli fatto credere, un filosofo pazzo, che esistevano altri mondi oltre al nostro, si mise a piangere perché si rendeva conto di non poterli conquistare”. Il Salesio, come farà più di due secoli e mezzo dopo Giovanni Pascoli nell’Ode “Alexandros”, prende “in prestito” quanto narra Plutarco, filosofo e scrittore greco vissuto a cavallo tra il I° e il II° secolo dopo Cristo, ma unicamente per sottolineare meglio quanto solo l’Amore di Dio sia fondamentale e capace di colmare la vita dell’uomo e del cristiano in particolare. E nella stessa Esortazione, parla delle lacrime della Maddalena che, recatasi al mattino presto alla tomba dove era stato deposto il corpo del Signore, non lo trova. Che strano accostamento! Alessandro Magno, dopo aver conquistato il mondo allora conosciuto, piange per l’impossibilità di nuove conquiste; la Maddalena piange perché non trova il corpo di Gesù, che le aveva fatto riscoprire e conquistare il bene più grande: l’Amore di Dio. E per spiegare, una volta di più, la grandezza di questo Amore, facendo riferimento alla parabola della “perla preziosa” (cfr. Mt 13-45-46), dice: “L’amore puro di Dio è quella perla preziosa, che i negozianti del Cielo trovano, e per comprare la quale devono vendere tutto quello che hanno. Noi vediamo che i primi cristiani non si accontentavano di osservare i comandamenti di Dio, ma praticavano con esattezza anche i suoi consigli e abbandonavano tutto senza riserva; tanto che si poteva affermare con sicurezza che non avevano che un cuore solo e un’anima sola, perché tra loro non c’era spazio per la parola mio e tuo”.

L’amore di Dio, e di conseguenza quello del prossimo, è la perla preziosa che i cristiani, che Francesco chiama qui con quell’espressione curiosa “negozianti del Cielo”, devono ricercare nelle azioni quotidiane, semplici, umili, senza cedere alla tentazione di cose straordinarie. Alessandro Magno, terminerà la sua esistenza terrena con l’amaro rimpianto delle conquiste mancate; noi, se ci lasceremo sempre guidare dalla Parola del Signore, termineremo la nostra con la gioia di raggiungere il Bene più grande.

Preghiamo:

il Tuo Amore, Signore, sia sempre l’oggetto della nostra ricerca, delle nostre conquiste, delle nostre vittorie sul male che ci circonda. Fa’ che non ci lasciamo illudere dai “piccoli amori” terreni, ma che attingiamo sempre più e sempre meglio alla sorgente vera dell’Amore che sei soltanto Tu. Amen.

A tutti voi, “negozianti del Cielo”, l’augurio di una buona giornata,

PG&PGR