Carissimi tutti,
ieri, oltre ad essere domenica, Pasqua della settimana, ricorreva la memoria di San Luigi Gonzaga, uno dei tanti patroni della gioventù. E’ nato nel 1568, un anno dopo San Francesco di Sales, ed era il figlio primogenito di Ferrante Gonzaga, marchese di Castiglione delle Stiviere (oggi in provincia di Mantova). Animato da un forte amore per Dio e il prossimo, rinunciando al titolo di marchese a favore del fratello minore, a diciassette anni entra nella Compagnia di Gesù (Gesuiti). Trasferito dai superiori a Roma, collaborò, insieme ad alcuni confratelli, con Camillo de Lellis durante la peste che flagellò la citta nel 1590; contagiato dal morbo nell’intento di soccorrere un uomo, morì il 21 giugno 1591. E’ improbabile che la fama di santità di questo giovane religioso italiano abbia raggiunto l’Alta Savoia e dal momento che la sua canonizzazione avvenne nel 1726, centoquattro anni dopo la morte del Salesio, non ne troviamo menzione nelle sue opere. Però un “filo sottile” (ma non troppo) lega questi due santi: l’Amore di Dio che si rende visibile attraverso l’amore dl prossimo. Nel TAD, al libro decimo, Francesco scrive: “Il massimo dell’amore per la Divina bontà del Padre celeste consiste nella perfezione dell’amore dei nostri fratelli e compagni”. Lo abbiamo detto più volte (e chissà quante altre volte lo diremo) per lui l’amore di Dio è inseparabile dall’amore del prossimo in quanto hanno la stessa natura. In una delle “Esortazioni”, per la festa dell’Assunzione, afferma: “Se amate perfettamente Dio, allora amate perfettamente anche il prossimo. Nella misura in cui cresce uno di questi due amori cresce anche l’altro; allo stesso modo, se uno diminuisce anche l’altro non tarderà a diminuire”. Perfettamente! Questo avverbio, non neghiamolo, ci spaventa. Come è possibile, per noi semplici creature, arrivare ad amare Dio e il prossimo in tal modo? Tutti sappiamo che la perfezione non è di questo mondo, ma…l’impegno per tendere a questa lo è. Alcuni nostri “amici e modelli” che la Chiesa ha voluto innalzare agli onori degli altari (come si diceva una volta), e tra questi San Luigi Gonzaga, ci hanno provato e ci sono riusciti mettendo in pratica la Parola di Gesù “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”(Gv 15,13). Luigi Gonzaga, dopo aver rinunciato al titolo e alle ricchezze, scegliendo la via della vita religiosa, ha saputo rinunciare alla sua stessa vita. Dunque, forti di questi esempi, ricerchiamola veramente questa perfezione e non ci arrendiamo di fronte ai “fallimenti” perché il Signore ci aiuterà a progredire, tenendoci per mano, in questa impresa.
Preghiamo:
Signore Gesù, tu hai detto “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”, ma conosci il nostro animo, i nostri limiti, le nostre ansie, le nostre titubanze, e tutto ciò che umanamente rende difficile questa Parola. Sostienici col tuo amore e insegnaci ad avere il coraggio di andare oltre. Signore tu puoi tutto. Amen.
A tutti l’augurio di vivere questa giornata cercando di superare qualche nostro limite,
PG&PGR
P.S. Auguri, anche se con ritardo, a tutti i Luigi che conosciamo e anche a chi ieri ha compiuto gli anni … qualcuno solo due, qualche altro, di più.