6 maggio 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti, vicini e lontani,

la liturgia, come vi sarete accorti, non segue passo passo il libro degli Atti degli Apostoli, ma si sofferma sui fatti più salienti, lasciando gli altri passi alla lettura “privata”. Per una maggior comprensione riassumiamo, in modo schematico, alcuni eventi. Per Paolo, dopo la conversione, le cose cominciano a mettersi male. A parte l’iniziale diffidenza verso di lui, da parte dei fedeli che avevano sentito parlare della sua avversione verso la “nuova dottrina”, deve vedersela anche con i Giudei che si sentono traditi dal suo cambiamento e che per ben due volte cercano di toglierlo di mezzo, senza però riuscirvi (9,23; 9,29). Pietro, pieno di Spirito Santo risuscita una donna e ottiene la conversione del centurione romano Cornelio (cap.10) provocando la reazione di cui abbiamo parlato lunedì scorso. Nel frattempo il re Erode Agrippa, discendente di Erode il Grande (quello della strage degli innocenti), e come lui sanguinario (bon sangue nun mente), fa uccidere Giacomo, fratello di Giovanni e per far piacere di Giudei, fa rinchiudere in prigione Pietro che, miracolosamente viene poi liberato da un angelo del Signore (12,1-18). Torniamo ora a Barnaba e Saulo che si trovano ad Antiochia quando scoppia una grande carestia nella Giudea. I discepoli di quella città, dove per la prima volta sono stati chiamati cristiani, organizzano una colletta che inviano a Gerusalemme tramite i due discepoli che, compiuta la loro missione, insieme ad un certo Giovanni detto Marco (l’Evangelista S. Marco, proprio lui), tornano ad Antiochia. E’ questo l’inizio della collaborazione tra le diverse comunità (una sorta di Caritas ante-litteram). Quella realtà della prima comunità cristiana di cui si fa riferimento all’inizio del Libro (Atti 2,44), fatta di amore fraterno e di collaborazione, non ha perso il suo spirito primitivo, ma si estende oltre i confini della Giudea. Tornati dunque ad Antiochia, i due pensano di doversi dedicare alla predicazione in quella città che conta circa mezzo milione di abitanti. Ma mentre insieme ai responsabili della comunità stanno pregando e digiunando, lo Spirito del Signore cambia i loro piani chiedendo che Barnaba e Saulo siano riservati per un’altra missione. E’ il brano che abbiamo letto oggi (12,24-13,5). Da notare che la Chiesa interpreta la volontà di Dio non solo seguendo le evidenti esigenze pastorali; sarebbe stato logico impegnare i due nell’annuncio della Parola in una città così importante e grande come Antiochia, ma le vie del Signore sono di più larga veduta. L’elemento essenziale per capire e seguire la volontà di Dio è il mettersi in ascolto attraverso la preghiera e la penitenza (digiuno). In seguito a questa rivelazione Barnaba e Saulo lasciano Antiochia e si imbarcano diretti a Salamina, una delle isole della Grecia e lì iniziano la loro missione di annuncio della Parola.

Ascoltare, riconoscere e seguire l’azione dello Spirito: è quello che, anche oggi, il Signore chiede alla sua Chiesa, a tutti noi. La preghiera insistente e la penitenza fatta col cuore, sono i modi migliori per capire che cosa lo Spirito mi chiede.

Preghiamo:

Signore, donaci lo Spirito di sapienza e di obbedienza per accettare la Tua volontà, anche in questo momento. Ammorbidisci il nostro cuore che spesso si ribella e la nostra mente che pretende di capire tutto. Così come hai fatto per la Chiesa nascente, aiutaci a superare le difficoltà e le divisioni guidandoci sulla strada dell’Amore che porta alla vera vita. Amen

In questo mese mariano siamo invitati, in modo particolare, a chiedere l’intercessione della Vergine attraverso la preghiera del Rosario. Personalmente o in famiglia, per quanto è possibile, o attraverso il canale TV2000, accogliamo questo invito.

A tutti un abbraccio e buona giornata, PG&PGR