Carissimi tutti, vicini e lontani,
che cosa è un Concilio? La parola deriva dal latino “concilium”, cioè convocazione, convegno. Nel linguaggio della Chiesa indica un incontro plenario dei responsabili delle singole Chiese “particolari” (diocesi). A parte il primo, “celebrato” a Gerusalemme alla presenza di alcuni degli Apostoli, di cui inizia a parlare il brano odierno (Atti 15,1-6), la Chiesa Cattolica ne riconosce 21, alcuni dei quali detti “ecumenici” cioè universali. Ma come nasce un Concilio? Quando si riscontra la necessità di definire alcune verità di Fede, di correggere errori dottrinali e adeguare il cammino della Chiesa, senza alterare il dettato dottrinale, alle esigenze dei tempi che cambiano. Come dicevamo il primo di questi Concili viene “celebrato” a Gerusalemme, alla presenza di alcuni degli Apostoli. La questione “controversa” per cui questo incontro si rende necessario, sorge dalla convinzione di alcuni discepoli provenienti dai Giudei, di dover conservare anche per i “nuovi” credenti, alcuni precetti della Legge di Mosè, primo fra tutti, quello della necessità della circoncisione prima di essere ammessi nella comunità. Paolo e Barnaba, ormai impegnati nell’evangelizzazione dei “pagani” (cfr. Atti 13,46), si oppongono con fermezza a questa imposizione. E’ una questione che rischia di provocare una grande frattura in seno alla comunità e dunque si decide di rimetterne il giudizio agli Apostoli e agli Anziani della Chiesa Madre, quella di Gerusalemme. Il problema non sarà di facile soluzione in quanto i farisei, anche se convertiti al nascente cristianesimo, restano comunque farisei, attaccati ai precetti dettati dalla Legge di Mosè.
Quel fariseismo legalista ha influito sulla Storia della Chiesa per molti secoli, ma non è riuscito a soffocare lo spirito del Vangelo. La Provvidenza di Dio ha sempre ispirato, nell’arco dei secoli, nuovi profeti che, con coraggio e sacrificio, hanno fatto riemergere il vero spirito evangelico. I vari Papi, Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici dei quali la Chiesa ha riconosciuto la santità, ne sono testimoni. In tempi più recenti, il Concilio Vaticano II, ne abbiamo già parlato in un’altra occasione, ha tracciato delle linee fondamentali che richiamano lo spirito della Chiesa nascente. Linee che, ancora oggi, dopo cinquantacinque anni dalla sua chiusura, fanno fatica a fare breccia nel cuore di tanti “nuovi farisei”. Papa Francesco, come lo sono stati i suoi predecessori, con coraggio apostolico, è il testimone di una nuova evangelizzazione, di un rinnovato ascolto dello Spirito, di una Chiesa più vicina alla gente.
Preghiamo:
Signore, tu hai affidato la Tua Chiesa agli uomini che non sempre hanno saputo tener fede alla missione di renderti presente nel mondo. Oggi ci chiami a vivere una nuova stagione con una Chiesa che sta tornando, tra molte difficoltà, alla sua originale missione. Ma lo spirito del male è sempre presente, sempre in agguato. Aiutaci a respingerlo col bene nella riscoperta della Tua Parola e nella testimonianza resa più forte dalla sapienza del Tuo Spirito. Amen.
Con l’augurio di una sempre rinnovata fiducia nell’Amore di Dio, buona giornata,
PG&PGR
Domani è il 13 maggio, anniversario della prima apparizione della Madonna a Fatima. Un bel rosario?